Stephen Hawking è volato via, finalmente libero ma solo nel corpo. La sua mente, il suo cuore e il suo spirito, quelli lo sono sempre stati. E' morto a 76 anni il più grande astrofisico dei nostri tempi. Stephen Hawkins, colui che aveva gettato uno sguardo nei buchi neri e ce li aveva raccontati, con un clamoroso bestseller che ha venduto 10 milioni di copie.

Il volo nello spazio l'aveva già fatto: la foto in assenza di gravità

Questo era Stephen Hawkins uomo. In queste prime ore del 14 marzo 2018, data della sua morte, tutti i quotidiani mondiali stanno ricostruendo la sua vita e la sua carriera, parlano delle cattedre che ha coperto e delle teorie che ha elaborato.

Noi vorremmo invece gettare uno sguardo più in là, come ha sempre fatto lui con noi. Ci piace ricordarlo nella foto che narra la sua esperienza di volo a gravità zero, offertogli dalla Virgin Galactic di Bransona. E' lì, che vola, in quello spazio in cui non ci sono confini e nel quale in fondo ha sempre vissuto con la sua mente geniale. Libero di immaginare e proporre le teorie più innovative del suo e del nostro tempo. Sorride, certo a modo suo, ma è era un modo che affascinava chiunque avesse il privilegio di ascoltarlo

La malattia che non l'ha mai sconfitto

Atrofia muscolare progressiva, questa è la malattia che ha cercato di piegarlo per 76 anni e che non c'è mai riuscita. Lentamente lo ha fatto scivolare nella paralisi, ma non l'ha mai davvero immobilizzato.

Ci eravamo abituati a vederlo su quella sedia a rotelle progettata su misura per lui, e a sentirlo parlare da quel computer con sintetizzatore vocale. Ci parlava di buchi neri, della colonizzazione dello spazio, della conferma del Big Bang, della relatività e della fisica quantistica. Tutte cose che per noi sarebbero state incomprensibili se non ce le avesse spiegate nel suo celebre capolavoro 'Dal big bang ai buchi neri'.

Sono nato 300 anni dopo la morte di Galileo

Era questo che diceva. Di essere nato esattamente 300 anni dopo la scomparsa di uno dei suoi miti, come a volerne raccogliere l'identità spirituale. Era l'8 gennaio 1942 quando venne al mondo quello che lui stesso definiva un bambino disordinato e svogliato, che non leggeva fino agli 8 anni, Fino a quando gli è stata diagnosticata quella terribile malattia.

Che comunque, non gli ha mai impedito di volare. Addio Stephen, adesso potrai farti quella famosa partita a poker con i fisici, Se ti piacciono le news di questo autore, seguilo e riceverai tutti i suoi articoli.