La Polizia di Stato di Ancona ha scoperto una setta che operava nella costa adriatica italiana, tra le regioni dell'Emilia Romagna e delle Marche. L'associazione lavorava nel campo dell'alimentazione macrobiotica ed era diretta dal maestro che coordinava le operazioni, non solo nelle regioni sopra indicate, ma anche nei resto del Paese grazie a dei Punti Macrobiotici dislocati nelle varie città.

Tale maestro imponeva agli adepti uno stile di vita molto rigoroso. Questi ultimi partecipavano a degli incontri da lui tenuti, volti a schiavizzare completamente coloro che decidevano di entrare a far parte di tale setta.

Nel "pacchetto" era compresa anche una dieta macrobiotica, che con il passare del tempo diventava sempre più rigida. Al fianco del maestro c'erano diversi collaboratori e grazie al loro aiuto l'uomo riusciva a manovrare il mondo macrobiotico in tutto il territorio nazionale. Le varia operazioni venivano coordinate con l'aiuto del capicentro e dei capizona.

Quando gli adepti venivano risucchiati completamente dal mood della setta, venivano convinti a lasciare il proprio lavoro, come gesto di ringraziamento per quello che l'associazione aveva fatto per la loro vita. In più veniva chiesto loro di lavorare per la setta e si parlava di lavoro fatto di molte ore, a livello di sfruttamento e con una paga notevolmente inferiore a ciò che gli spettava.

Le persone che partecipavano all'associazione venivano facilmente manovrate, anche perché, sia il maestro che i suoi assistenti, si avvalevano della fragilità psicologica degli adepti schiavizzati. Con la dieta rigida che gli veniva imposta, riuscivano a estraniarli completamente anche dal mondo esterno, soprattutto da quello medico, infatti tali adepti arrivavano al punto di non usufruire, per il loro benessere, di medicinali o altri generi di prima necessità.

Le indagini sono state coordinate dall'antimafia di Ancona e condotte dalla Polizia Mobile sia di Ancona che di Forlì. A fare da supporto le squadre anti sette della Polizia di Stato. Le indagini sono iniziate grazie alla denuncia di una ragazza fatta cinque anni fa, nel 2013. Anche lei, purtroppo, è stata vittima di tale setta, raccontando alla Polizia che le era stato fatto credere che tale dieta macrobiotica l'avrebbe aiutata anche a guarire da malattie definite incurabili.

Il maestro dell'associazione (noto imprenditore del settore macrobiotico) insieme ai suoi assistenti, sono indagati per reati di associazione a delinquere, finalizzata alla riduzione in schiavitù. Inoltre è stato contestato anche il reato di evasione fiscale. Pare infatti che non abbiamo pagato imposte per centinaia di migliaia di euro.