Qualcuno direbbe 'allora è un vizio', e forse potrebbe avere ragione. Fabrizio Corona l'ha fatto di nuovo. Ha postato foto e video sui suoi profili Facebook e Instagram. Che c'è di male, si potrebbe dire? C'è di male che il popolare ex re dei paparazzi non avrebbe dovuto farlo. Così aveva infatti stabilito il Tribunale di Milano e in particolare il giudice Luerti. Cerchiamo di capire cosa è successo e soprattutto quali conseguenze ci potrebbero essere per lui.

L'affidamento in comunità e la scarcerazione

Fabrizio Corona, in carcere a Milano (di nuovo) dall'ottobre 2106, era riuscito ad ottenere una scarcerazione il 21 febbraio 2018.

Il Tribunale di Milano aveva infatti accolto la richiesta dei suoi avvocati Antonella Calcaterra e Luca Sirotti di affidarlo ad una comunità terapeutica di Limbiate. La notte però poteva tornare a casa, essendo comunque ai domiciliari. Doveva mantenere solo una promessa. E proprio qui Corona è cascato.

Foto e video sui social, e adesso?

La condizione per poter restare fuori dal carcere era stata presa a patto che Corona non violasse le prescrizioni dell'affidamento, cioè non usare i social network o diffondere immagini o autorizzare altri alla diffusione. Corona invece ha subito utilizzato Facebook e Instagram. Poco dopo la scarcerazione, è comparsa una sua foto che lo ritraeva all'uscita dal carcere con una felpa rossa.

Poi è spuntato un video su Instagram che lo ritraevano scambiarsi effusioni con la fidanzata Silvia Provvedi. Ecco allora che il sostituto pg Antonio Lamanna ha chiesto la revoca dell'affidamento terapeutico concesso a Fabrizio Corona e la sua incarcerazione.

Vizio patologico?

Ma perché Corona, ben consapevole del rischio che avrebbe corso, ha scelto deliberatamente di ignorare i termini dell'affidamento terapeutico?

Naturalmente non conosciamo le sue motivazioni, ma estendendo l'esempio ad altri possibili casi, possiamo certamente fare delle ipotesi.

  • Opposizione all'autorità: in questo caso, chi viola deliberatamente una disposizione dell'autorità giudiziaria, lo potrebbe fare per un meccanismo psicologico di rifiuto e sfida. Freud parlerebbe addirittura di un desiderio inconscio di essere punito, ma senza scomodare il padre della psicoanalisi, è di certo particolare che ci si comporti propri come ci è stato detto di non comportarci. Si può pensare al bambino che continua a disubbidire per scatenare nell'autorità una risposta rigida
  • Dipendenza patologica: questo potrebbe essere un meccanismo molto più semplice da comprendere. Semplicemente non si riesce a farne a meno. Si tratta di una dipendenza, come fosse una vera e propria droga. Magari c'è anche il brivido del piacere di non essere scoperti, di provarci tanto magari va bene.
  • Trovata pubblicitaria: questo, almeno nel caso di Fabrizio Corona, sembra da escludere. C'erano in ballo troppe cose, prima fra tutte la libertà, per giocarsele con una bravata. Perché se così fosse, questo sarebbe il vero dramma.

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