Oggi ricorre l'anniversario dell'uccisione di don giuseppe diana (1958 - 1994) - da tutti conosciuto come Don Peppino, il sacerdote anti-camorra che ventiquattro anni fa perse la vita per mano dei clan camorristici di Casal di Principe (piccolo centro del casertano) che tanto strenuamente combatteva.

Il racconto della morte

Sono le sette di mattina di un giorno di marzo come questo, il 19 di ventiquattro anni or sono, il 19 marzo 1994. Benché sia sabato, Don Giuseppe Diana si è svegliato presto, all'alba come sempre, per officiare la celebrazione eucaristica.

E' il suo onomastico. Viene barbaramente assassinato nella sacrestia della chiesa di San Nicola di Bari a Casal di Principe. Cinque proiettili, tutti a segno: 2 alla testa, 1 al volto, 1 alla mano e un altro al collo. Don Peppino muore all'istante. Una Beretta semiautomatica calibro 7.65 silenziata spara a 20 centimetri dalla sua nuca. Il camorrista lo ha affrontato di spalle, come l'ultimo dei traditori, che non ha il coraggio di guardare in faccia l'avversario. Ciò che colpisce sono le ultime parole del sacerdote: "Me lo aspettavo" - dice - e sorride. Le ultime parole di un uomo sono ciò che conta, sono il suo testamento, il sigillo della propria esistenza. Don Giuseppe Diana aspettava la morte come chi va ad un appuntamento o chi riceve una visita a lungo attesa.

Egli muore con un sorriso. Don Pino vede chi lo aspetta, chi ha sempre visto in tutte le cose del Creato: vede Dio, faccia a faccia, e sorride.

Le iniziative per ricordare Don Peppino Diana

Sono molteplice le iniziative, eventi e manifestazioni organizzate per ricordare la persona del sacerdote assassinato brutalmente. Tra queste ricordiamo l'incontro che ha tenuto Raffaele Nogaro, Vescovo emerito di Caserta, con alcuni giovani studenti di Campi Bisenzio (FI), giunti a Casal di Principe per conoscere da vicino i luoghi e la storia del prete.

L'alto prelato ha chiesto alla Chiesa romana di riconoscere il sacerdote come martire dell'amore che nutriva per il suo popolo e - rivolgendosi a Papa Francesco - ha invitato ad un pronunciamento ufficiale da parte della Santa Sede per un prete ucciso così giovane. 'Don Peppino - ha dichiarato il vescovo emerito Nogaro - era davvero un sacerdote coraggioso perché sapeva amare le persone.

Il vero prete non è colui che si limita ad officiare la celebrazione eucaristica o a sfilare in processione, bensì colui che, seguendo l'esempio di Cristo, cammina per il mondo per eliminare il male.