Erano poco dopo le 11:00 di ieri, quando la Prefettura dell’Aude comunicava via Twitter un’operazione di polizia in corso in un supermercato a Trèbes. Un marocchino sui 26 anni, Redouane Lakdim, si è recato in uno degli store “Super U” urlando “Allah Akbar” e rivendicando la liberazione di Salah Abdeslam, unico superstite dell’attacco terroristico di Parigi, avvenuto lo scorso 13 novembre 2015 e ora detenuto in un carcere francese. Redouane era già ben conosciuto alle autorità francesi per sospetta radicalizzazione e piccoli crimini come spaccio di droghe.
In seguito alla sua “presentazione”, scatenando il terrore dei molti clienti del negozio, ha sparato ad un dipendente del reparto macelleria e ad un cliente, uccidendoli e ferendo diverse persone.
Alcuni sono riusciti a scappare o a rifugiarsi in un garage del supermercato come ha poi spiegato un altro impiegato ad una radio locale: “Ho sentito un botto, pensavo fosse caduto qualcosa, poi spari, spari e spari. Sono scappato, come tanti”. Prima del suo arrivo al supermercato, l’uomo si era recato a Carcassonne dove ha rubato un auto, uccidendo il passeggero e ferendo il conducente ed ha sparato ad un gruppo di ufficiali di polizia, ferendone gravemente uno. E’ poi giunto a Trèbes intorno alle 11:15 dove ha dato il via al terrore.
L’uccisione dell’attentatore
Sono passate diverse ore prima che lo store di Trèbes potesse essere del tutto libero dall’uomo che lo minacciava. Intorno alle 14:25 è iniziato l’attacco delle teste di cuoio, squadra speciale francese, che aveva già circondato il locale ed era pronta ad intervenire. Chiusi negozi, scuole e strade, una città del tutto bloccata e nel panico, con il primo ministro francese Edouard Philippe che invitava a restare nelle proprie abitazioni.
L’attacco all’uomo è durato meno di 10 minuti, la polizia è entrata nel negozio uccidendo l’autore di questo nuovo attentato.
Eroe di questa giornata è però un poliziotto di 45 anni che ha chiesto all’attentatore di poter restare come ostaggio al posto di una donna e che grazie al suo cellulare ancora acceso ha permesso ai colleghi presenti fuori di poter capire cosa stesse accadendo all’interno.
Beltrame, questo il suo nome, è rimasto gravemente ferito, ma le sue condizioni erano troppo drastiche perché potesse salvarsi. Si è spento nella notte, morendo per quello che amava fare, il suo lavoro. Salvare il suo paese era quello che aveva fatto anche durante un’esercitazione proprio in un supermercato, lo scorso dicembre. Intanto le indagini sono proseguite, nella mattina di sabato è stato fermato un giovane amico di Lakdim, noto anch’egli per motivi terroristici.
Ancora terrorismo in Francia
L’ISIS ha rivendicato l’attacco, celebrando l’ennesimo bagno di sangue in Francia. Questo è il primo attentato con cui ha a che fare il nuovo presidente francese Macron, che si trova a dover fare i conti con una minaccia che sembra interminabile. Ci si chiede, infatti, se la Francia potrà mai tornare a vivere sogni tranquilli dopo il primo attentato islamico del 7 gennaio 2015 alla redazione parigina di Charlie Hebdo.