Ci troviamo a Roma, dove i militari dell'arma dei carabinieri hanno fatto scattare le manette per un uomo di 47 anni, maestro di karate di una delle scuole di arti marziali della capitale. Le accuse che gravano sulla figura dell'uomo sono violenza sessuale nei confronti di un minore e pedofilia. A far scattare le indagini, secondo le ricostruzioni degli inquirenti, sarebbero stati dei messaggi che la madre della vittima avrebbe trovato sul suo cellulare, preso con la forza dopo che la figlia le ha mostrato un forte stato ansioso. Sullo smartphone della ragazzina, la madre ha trovato una chat whatsapp con il maestro di Karate, una chat in cui i due si scambiavano messaggi non proprio "normali", soprattutto se si tiene conto del fatto che la differenza di età tra i due è abissale.
Con non poca tensione e nervosismo addosso, la donna si è recata alla stazione dei carabinieri di di San Giovanni, la stessa località in cui si trovano sia la palestra di arti marziali che l'abitazione dell'uomo, per sporgere denuncia e consegnare il telefonino come prova inconfutabile di quanto stava accadendo. I militari hanno successivamente ascoltato la ragazzina e si sono mobilitati per perquisire l'intero appartamento dell'uomo, sequestrando tutte le apparecchiature elettroniche per poterne analizzare i contenuti. Nei confronti dell'uomo è stata disposta una misura di arresti domiciliari.
Il maestro di Karate: non è l'unico caso di violenza
Sfortunatamente, quello del maestro di karate non è l'unico caso in cui un uomo di mezza età decide di soddisfare le proprie perversioni sessuali adescando ragazzine ancora minorenni ed inesperte.
Già nelle scorse settimane, un professore di italiano e latino, di circa 53 anni, è stato arrestato per avere abusato sessualmente di una studentessa di appena 15 anni. Allo stesso modo, un carabiniere, secondo quanto riportato da Il Messaggero e dal Corriere della Sera nelle ultime ore, sarebbe finito in manette dopo aver violentato ripetutamente la figlia sedicenne di un collega.
Nell'ultimo caso, la ragazzina era una sua allieva al corso di equitazione. In entrambi i casi, ciò che si ripete è sia la tematica che l'evolversi della situazione: Vittime ed aggressori si trovano all'interno di una situazione in cui le prime sono "sottomesse" a causa dell'autorità delle seconde, quest'ultime approfittano della carica che rivestono all'interno dei contesti per soddisfare le proprie fantasie.