In seguito all'aggressione subita dall'inviato del TG satirico 'Striscia la Notizia' Vittorio Brumotti, molti utenti social e telespettatori si sono domandati quasi siano le ragioni che spingano il giovane genovese a mettere a rischio la propria incolumità e quella dei suoi collaboratori documentando lo spaccio di droga nei quartieri più malavitosi del nostro Paese. L'ultimo grave episodio si è verificato domenica scorsa presso il quartiere Zen 2 di Palermo. L'inviato e la sua troupe sono stati assaliti da un gran numero di abitanti del quartiere che hanno lanciato contro l'auto di Brumotti sassi, pezzi di legno e blocchi di cemento.

L'inviato e i suoi cameramen si sono salvati grazie all'auto blindata che è riuscita a sostenere il peso di un grosso blocco di cemento lanciato da un piano alto, più un colpo d'arma da fuoco che ha bucato la portiera. Brumotti e la sua troupe si trovavano a Palermo per documentare come si svolgesse lo spaccio di stupefacenti nel quartiere Zen 2 del capoluogo siciliano.

'Amo la legalità e avrei voluto fare il carabiniere' dichiara sui social l'inviato di 'Striscia la Notizia'

Vittorio Brumotti dopo l'aggressione subita, spiega a modo suo condividendo su Instagram un post, la motivazione che lo spinge a mettere a repentaglio la propria incolumità rischiando in prima persona la vita. Ricordiamo che l'inviato genovese è stato minacciato in diverse occasioni di morte e in alcuni episodi è stato vittima di percosse.

Il giovane, soprannominato 'Abbombazza', precisa sul social che il suo soprannome deriva dall'effetto dei suoi servizi-inchiesta che colpiscono come una bomba. Vittorio Brumotti tiene a precisare che non lo fa per denaro ma per una vera e propria vocazione. Racconta che suo papà è stato un carabiniere e lui ha assorbito il senso di legalità del genitore e avrebbe voluto seguirne anche le orme lavorative.

Il suo obiettivo, afferma 'Abbombazza', è dare una scossone al mondo della politica. Nel suo post spiega che da giorni girava mascherato con i suoi collaboratori nel quartiere palermitano, documentando tutto ciò che accadeva, anche se poi ha dovuto riassumere tutto in un servizio di pochi minuti per esigenze televisive e non per superficialità.

Afferma di essere molto attento ai vari problemi che spingono molte famiglie a vivere di illecito ma, nonostante ciò, il suo obiettivo è quello di testimoniare la realtà perché soltanto in questo modo è possibile sconfiggere l'omertà che copre i venditori di morte.