La notizia della confessione di Innocent Oshegale alla sua compagna di essere l'omicida di Pamela Mastropietro durante un colloquio avvenuto pochi giorni fa nel carcere di Marino del Tronto dove è detenuto da più di un mese non convince del tutto gli investigatori.
Lo stesso Resto del Carlino, autore dello scoop dell'ammissione dello spacciatore nigeriano, nel raccontare la notizia spiegava i dubbi dei magistrati che stanno seguendo il caso. Sono troppi gli aspetti della vicenda che non tornano con la ricostruzione delle ore successive al decesso della ragazza romana.
E' forte il sospetto che voglia coprire qualcuno
Perchè l'uomo ha raccontato alla compagna di aver ucciso Pamela durante un colloquio in carcere? E' risaputo che ogni parola tra detenuti e parenti in visita venga registrata. I colloqui, per motivi di sicurezza, da anni vengono registrati. In più Oshegale avrebbe raccontato anche altri particolari che appaiono contrastanti con quello che ha confessato.
Ma anche senza queste parole la sua confessione, per quanto importante, non viene considerata come il tassello finale per chiudere l'inchiesta. I risultati delle analisi dei Ris e della duplice autopsia ai resti del corpo della giovane 18enne pongono troppi interrogativi su chi l'abbia davvero ammazzata.
In sostanza il dubbio degli investigatori è dovuto al fatto che l'assassino non può aver fatto tutto da solo e poi chiamato gli amici Lucky Awelima e Desmond Lucky per farsi aiutare a sbarazzarsi del corpo. I tre, attualmente in carcere, non solo hanno fatto a pezzi la povera Pamela, ma hanno accuratamente asportato la pelle sia nel collo che all'altezza dell'utero.
Quindi lo hanno lavato accuratamente con litri di candeggina, per poi sezionarlo in una maniera così accurata da far pensare ad une vero e proprio macabro lavoro di squadra. Le singole parti, dopo essere state tagliate, sono state ripulite una per una con il potente acido.
Il loro intento, come hanno dimostrato i risultati delle due autopsie, era quello di eliminare le prove di una sempre più probabile violenza sessuale.
Gli investigatori ancora adesso devono comprendere chi sia stato. L'alloggio è stato lavato con molta cura in ogni stanza e nella terrazza, dove probabilmente è stato sezionato il cadavere di Pamela.
Tutto questo lavoro, però non è stato sufficiente. Infatti il dna di Oshegale è stato ugualmente ritrovato sul corpo della vittima, mentre proprio sul balcone gli uomini del Ris hanno scoperto qualcosa grazie al Luminol. L'aiuto dei due amici del nigeriano è quindi sospetto: gli investigatori pensano che abbiano avuto parte in causa nella violenza o nell'omicidio di Pamela.
Per questo dubitano della confessione sull'omicidio. Siamo sicuri che sia stato solo lui? Vuole forse coprire e scagionare chi lo ha aiutato o c'è ancora qualche tassello che manca? Gli ultimi esami dei Ris che la Procura sta attendendo potrebbero aiutare a risolvere alcuni di questi dubbi.