Paolo Cugno, compagno ventisettenne di Laura Petralito, la ragazza ritrovata morta nel pozzo la notte del 27 marzo, confessa. In un impeto di gelosia sarebbe stato lui ad accoltellare più volte la ragazza per poi gettarla nel pozzo artesiano nelle campagne di Canicattini. L’omicida ha confessato ieri notte, dopo una lunga giornata di interrogatori, indicando un casolare e rivelando l’angolo in cui aveva nascosto il coltello accanto a una maglietta sporca di sangue. Cugno è adesso in stato di fermo con l’accusa di omicidio aggravato. La folla all'esterno della caserma, quando ha saputo della confessione, ha inveito contro l'assassino con grida di sdegno e rabbia.

Il ritrovamento del corpo

La sera del 17 marzo, il padre di Laura Petralito, ne aveva denunciato la scomparsa non vedendola rientrare a casa e non riuscendo a mettersi in contatto al telefono né con lei e nemmeno con il suo compagno. Dopo molte ore di ricerca da parte dei carabinieri, il corpo della ragazza era stato ritrovato gettato in un pozzo artesiano, nelle campagne di Canicattini Bagni in provincia di Siracusa. Dalla ricostruzione dei fatti risultava che l'assassino dopo aver accoltellato più volte la giovane, avesse tentato di spingere il corpo, incastratosi tra delle lamiere, più in basso e non riuscendoci si fosse allontanato richiudendo il pozzo con il coperchio di ferro. Il padre della ragazza aveva detto agli inquirenti, che Laura e Paolo erano usciti di casa per una passeggiata lasciando il bimbo alle sue cure.

Non vedendoli rientrare e dopo varie telefonate sui rispettivi cellulari senza risposta, aveva avvisato i carabinieri della scomparsa. Secondo i giornali locali, la coppia era da tempo in crisi e i litigi molto frequenti.

Una vita difficile

Figlia unica, Laura aveva alle spalle una storia delicata, abbandonata dalla madre quando era ancora piccola e cresciuta dai servizi sociali del suo paese.

Il sindaco di Canicattini, Marilena Miceli, per anni assessore ai servizi sociali, ha detto di aver seguito da vicino Laura e che nonostante le sue vicissitudini, la ragazza era forte e solare. Con l'aiuto dei servizi sociali e anche della famiglia del giovane padre, aveva imparato a fare la mamma. Laura dal suo account di Facebook, parlava sempre del suo amore nei confronti del padre, della felicità che provava ad avere un papà così speciale che la ascoltava sempre. Questo è il secondo omicidio in quattro anni a Canicattini che vede una donna come vittima.