Il telefono cellulare di Giovanni Cherchi, il 21enne di Uri di cui da tempo non si hanno più notizie, ha funzionato per l’ultima volta il 28 febbraio. Quando il giovane – apparentemente sereno – avrebbe telefonato alla mamma, avvisandola che si trovava nella stazione di Nizza (in Francia) e che da lì a poco avrebbe preso il treno per rientrare in Italia: “Torno a casa finalmente”, avrebbe detto al telefono. Dopo poche ore Giovanni (e il telefono cellulare) spariscono nel nulla: dal primo di marzo infatti il telefonino è irraggiungibile (spento), così come il suo proprietario, introvabile.
Per questo motivo – dopo qualche giorno di ricerche – i familiari del giovanissimo di Uri, l’otto di marzo, hanno presentato formale denuncia di scomparsa alla stazione dei Carabinieri del paese, che hanno segnalato il fatto alla Prefettura di Sassari, dove è stato inserito nel portale di ricerca delle persone considerate scomparse. Anche la trasmissione televisiva “Chi l’ha visto” si è occupata e si sta occupando delle ricerche del giovane che sembra scomparso nel nulla. Gli amici, i conoscenti e i familiari hanno anche lanciato un appello – sui principali social network – chiedendo a chiunque sapesse notizie, di allertare le forze dell’ordine e di contattare i familiari.
Un normalissimo ragazzo
Giovanni Cherchi è alto un metro e sessantacinque centimetri. Ha occhi e capelli castani e l’ultima volta che è stato visto, indossava un paio di jeans, un giubbino nero, delle scarpe da tennis grigie con delle strisce nere. E sulle spalle portava uno zainetto “Invicta” di due colori: grigio e nero. Il giovane che ha sempre vissuto a Uri con la mamma, a gennaio aveva deciso di darsi da fare e così aveva deciso di cercarsi un lavoro nel settore alberghiero che tanto amava.
E così – a metà gennaio – come ricostruito dagli inquirenti, aveva deciso di imbarcarsi su un traghetto diretto a Genova. Una volta raggiunta la cittadina ligure – secondo quanto raccontato dai familiari – dopo qualche tempo Giovanni avrebbe raggiunto la Spagna, dove si sarebbe trattenuto per poco tempo. Da qui infatti avrebbe raggiunto la Francia, in particolare la città di Nizza, da dove appunto avrebbe telefonato per l’ultima volta alla madre.
Esattamente il 28 febbraio, giorno in cui avrebbe effettuato l’ultima telefonata alla mamma. Da quel momento in poi il suo telefono cellulare – uno smartphone di ultima generazione – risulta spento.
Il racconto della sorella
Veronica è la sorella di Giovanni ed è lei che ha lanciato il primo e disperato appello su Facebook: “So con certezza – ha raccontato la donna agli inquirenti – che Giovanni è rimasto per oltre un mese a Genova. Ci ha sempre detto che stava bene e di non preoccuparsi – prosegue Veronica - che se la stava cavando egregiamente ma non sappiamo se fosse solo o in compagnia di qualcuno, soprattutto nel periodo trascorso tra la Spagna e la Francia”. Il lavoro degli inquirenti non è semplice anche perché non si riesce a trovare nessuna traccia utile alle ricerche: “Chiediamo a chiunque abbia visto mio fratello a Nizza o da qualche altra parte – scrive la sorella Veronica nel suo profilo Facebook – di contattarci in qualsiasi maniera.
Chiamate le forze dell’ordine, contattateci sul social network o allertate anche la trasmissione “Chi l’ha visto”. L’importante è che ci diate notizie di mio fratello a cui la giovane lancia un appello: “Per favore Giovanni fatti sentire qualsiasi cosa sia accaduto. Tutto si può risolvere, la tua famiglia ti vuole bene e mamma è disperata. Chiamaci, tutti noi siamo con te".