È abbastanza risaputo che l’Iraq e la Siria stiano vivendo in questo periodo una fase difficilissima in seguito a un sanguinoso conflitto in corso da diversi anni. Di conseguenza, le notizie più recenti provenienti dal fronte iracheno e siriano non sono affatto positive e possono considerarsi piuttosto allarmanti dal punto di vista geopolitico ed umanitario. Nei territori presso Raqqa e Mosul, dopo numerosi scontri contro le forze dell’Isis, sono stati ritrovati diversi cadaveri di civili. Le fonti più accreditate parlano di corpi ammonticchiati gli uni sugli altri.

Addirittura, è possibile vedere una serie di arti in stato di decomposizione e anche dei bambini deceduti. Inoltre, la maggioranza delle vittime sono uomini giovani in tenuta mimetica, i quali hanno combattuto fino agli ultimi istanti della loro vita. Le fonti più accreditate affermano che queste persone stavano cercando di fuggire attraversando il Tigri per non essere colpite da parte delle milizie del Califfato.

Gli scontri tra l'Isis e le Forze di Mobilitazione Popolare

La realtà legata a questo orribile massacro è comunque molto più complessa di quanto possa sembrare. Infatti, la maggioranza di questi morti sono frutto degli scontri tra l’Isis e le milizie Hash al Shaabi, ovvero le Forze di Mobilitazione Popolare, le quali sono delle truppe sciite legate all’esercito regolare iracheno.

Secondo alcuni abitanti del posto, la maggioranza dei cadaveri sono stati rinvenuti nei pressi di Meidan e Shehawan. Per il momento è molto difficile effettuare un conteggio definitivo relativo al numero totale dei morti. Secondo alcuni civili, sono stati addirittura ritrovati circa 100 cadaveri all’interno del primo piano di una palazzina.

Nel complesso, le notizie provenienti da quest’area del mondo non sono per niente confortanti e stanno provocando un vero e proprio scossone all’interno dell’opinione pubblica internazionale. Per esempio, Daud Salem Mahmoud, un volontario delle squadre della municipalità, ha addirittura affermato che i cadaveri presenti sul posto possono essere tremila.

Tutto ciò testimonia chiaramente come la guerra contro lo Stato Islamico stia diventando sempre più atroce e violenta e di conseguenza non sembra risparmiare nessuno all’interno della popolazione civile.

Le difficili condizioni di Mosul e Raqqa

Nel complesso, la stampa internazionale ha globalmente ribadito che Mosul versa in condizioni molto critiche, nonostante siano passati ben sette mesi dagli scontri nei confronti dell’Isis. Questa città allo stato attuale può considerarsi come un territorio diviso in due parti. I quartieri situati a oriente del fiume Tigri stanno cercando di riprendersi e di normalizzarsi. Purtroppo, i territori situati ad ovest nei pressi della cittadella medievale e della moschea di Al Nouri sono totalmente distrutti.

Il suo centro urbano è completamente devastato ed è contraddistinto dalla grande presenza di macerie ed ordigni inesplosi. Contemporaneamente, la città di Raqqa, ex roccaforte dell’Isis sull’Eufrate, è stata liberata da parte delle milizie curde sostenute dalle forze americane. Quest’ultima risulta comunque pesantemente danneggiata dagli scontri militari e molto difficilmente potrebbe riprendersi e rinascere.