L’ennesima strage compiuta negli Stati Uniti da un uomo armato, a cui sarebbe dovuto essere proibito l’accesso a qualsiasi strumento di morte, viste le sue precarie condizioni psichiche. Questa volta è accaduto a Yountville, nella Napa Valley in California, presso la più grande casa di riposo per veterani del Paese, che ospita circa mille ex militari congedati da tutte le principali missioni dell’esercito americano nel mondo. Otto lunghe ore di tensione, cominciate alle dieci di mattina, quando è scattato l’allarme: Albert Wong, 36enne di Sacramento reduce della guerra in Afghanistan, si è introdotto nella struttura, in cui era in corso una festa per i dipendenti, armato di un fucile automatico, ed ha preso in ostaggio alcuni membri del personale, lasciando gli altri liberi di fuggire.

Tre donne impegnate nel sostegno ai reduci

Nel corso dell’assedio vi sarebbe stato anche un conflitto a fuoco tra l’incursore, che indossava un giubbotto antiproiettile ed un vicesceriffo. Le forze dell’ordine hanno cercato di portare a termine una trattativa con il sequestratore, affinché liberasse gli ostaggi, ma le negoziazioni non sono andate a buon fine. Così alla fine della giornata bisogna registrare il pesante bilancio di tre vittime, le tre donne che l’uomo aveva sequestrato, oltre allo stesso Wong, che è stato trovato morto e che presumibilmente si è suicidato dopo aver compiuto la strage, in cui ha tolto la vita alla dottoressa Jennifer Golick, terapista della clinica, alla psicologa Jennifer Gonzales e a Christine Loeber, responsabile esecutiva del programma di riabilitazione per veterani.

Si indaga sui motivi della strage

Infatti, la struttura in cui è avvenuta la tragedia, a circa 85 chilometri da San Francisco, si occupa con programmi specifici del reinserimento nella società dei soldati americani, reduci dai territori di guerra in Iraq ed Afghanistan. Le vittime erano impegnate in un’associazione, The Pathway Home, focalizzata nell’assistenza ai veterani affetti da patologie come lo stress post-traumatico.

Ancora si ignorano i motivi precisi del raid: secondo il senatore della California Bill Dodd, Wong sarebbe stato dimesso dalla struttura solo pochi giorni prima; questa decisione potrebbe aver scatenato la sua follia omicida. Subito dopo la strage si è acceso sui media il dibattito sulla facilità di accesso alle armi negli Stati Uniti, anche da parte di persone con disturbi mentali.

Una discussione che divide il Paese: solo poche ore prima di questa tragedia era circolata la notizia della causa intentata dalla National Rifle Association, la potente lobby dei produttori di armi, contro una nuova legge della Florida che riduce la possibilità di accesso a pistole e fucili, aumentando anche il limite di età per l’acquisto dai 18 ai 21 anni.