Da diverso tempo l'Italia risulta essere costantemente nel mirino delle formazioni legate al terrorismo di matrice islamica, Stato Islamico in primis. Sino ad ora i servizi segreti e le forze dell'ordine hanno svolto un ottimo lavoro nella strategia di prevenzione e nella lotta allo stesso terrorismo, scovando diversi potenziali jihadisti e sventando alcuni attentati. Tale peculiarità dell'intelligence italiana risulta alquanto notevole, sopratutto se si tiene conto che l'Italia non ha subito nessun attacco terroristico nel suo suolo.

L'arresto del 23enne marocchino propagandista dell'ISIS

Recentemente le forze dell'ordine hanno scovato un importante propagandista dell'ISIS a Torino. Andando maggiormente nello specifico e come riportato in un articolo pubblicato sul sito web del Corriere Della Sera, si tratta del 23enne di origine marocchina Elmahdi Halili. Halili era diventato relativamente noto per aver scritto il primo libro di propaganda dello Stato Islamico in Italia. Inoltre, sono scattate le perquisizioni per altri sospetti seguaci del Califfato in tutta l'Italia e tra i sospettati vi sono sia cittadini stranieri che italiani convertiti all'Islam.

Il recente arresto dell'egiziano che indottrinava i bambini alla propaganda dello Stato Islamico

L'arresto del giovane marocchino è stata preceduta da quella di un uomo egiziano particolarmente attivo nella promozione della propaganda della jihad. Più specificatamente, si tratta del 59enne Abdel Rahman Mohy Eldin Mostafa Omer, il quale è stato fermato dalle forze dell'ordine a Foggia.

Stando alle indagini, l'uomo di origine egiziana era dirigente di un centro islamico locale e si era reso responsabile dell'indottrinamento dei bambini frequentanti il suo centro. Inoltre l'uomo, sposato con una 79enne italiana, sosteneva che il martirio nella battaglia fosse l'unica via per il Paradiso e diffondeva propaganda dell'autoproclamato Stato Islamico su Internet.

Indubbiamente, si tratta di due arresti alquanto importanti nell'ambito della lotta contro l'estremismo islamico e ci sarebbe anche da dire che le agenzie d'intelligence dovrebbero continuare a stare all'erta in tal campo. Difatti, nonostante sino ad ora l'Italia non è stata mai colpita dai terroristi, è necessario che non si sottovaluti il problema e che le forze di sicurezza nazionali continuino il loro ottimo lavoro di prevenzione.