Staffilococco aureo e Clostridium difficile: questi temutissimi batteri vengono diffusi molto facilmente dagli asciugami ad aria calda, sempre più frequenti nei servizi igienici pubblici ma sempre più criticati, ora anche in campo scientifico.

La ricerca

La School of Medicine dell’Università del Connecticut è arrivata a questa conclusione con una ricerca molto semplice, ma efficace. I ricercatori hanno posizionato delle piastre sterili nei bagni della loro università per verificare quante colonie batteriche, e di quali specie, sarebbero cresciute.

I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Applied And Environmental Microbiology: se gli asciugatori non vengono attivati per diciotto ore, sulle piastre compare una sola colonia batterica, il che è fisiologico e non preoccupante. Se invece vengono azionati per soltanto trenta secondi, vediamo comparire da diciotto a sessanta colonie, fino a raggiungere dei picchi di 254 popolazioni batteriche, causate dalla forza dell’aria che spinge i germi delle mani nell’ambiente, sui vestiti e sull’arredamento del bagno.

Applicando dei filtri agli asciugamani elettrici si abbassa di quattro volte la diffusione delle spore nocive, ma sembra che le salviette di carta siano ancora l’opzione più igienica, anche se è la meno sostenibile per l’ambiente.

Le conseguenze dei batteri

I batteri che sono stati rilevati durante lo studio sono alcuni dei più temibili. Lo Staffilococco aureo è una variante dello Staffilococco che è in grado di resistere alla meticillina: le resistenze a questo farmaco antibiotico sono in costante aumento. Sepsi e polmonite sono le conseguenze più frequenti, mentre il Clostridium difficile causa disidratazione e può portare a gravi diarree, l’Escherichia coli può portare alla meningite.

Un altro gruppo dell’Università di Leeds conferma misurando che i batteri rimangono in aria per oltre quindici secondi dopo lo spegnimento del sistema, e il 48% dei lattobacilli rimangono sospesi fino a cinque minuti.

La risposta delle aziende

La Dyson Airblade, azienda produttrice di asciugamani ad altissima velocità, controbatte lo studio inglese affermando che l’industria delle salviette crea allarmismi da anni: gli studi, secondo i loro portavoce, simulano condizioni irrealistiche ed estreme. I loro prodotti, in effetti, sono gli unici al mondo certificati NSF P335, protocollo che indica altissima velocità di asciugatura e contenimento della diffusione batterica.