Ci sono volute soltanto tre ore di camera di consiglio per decidere che il criminale atto di Antonio Ciontoli, padre della fidanzata di Marco Vannini, fosse punibile con 14 anni di reclusione, ed il suo gesto giudicato omicidio volontario con dole eventuale.

La sorte di un ragazzo innocente

Il povero Marco, di Cerveteri, di professione bagnino, bel ragazzo biondo dalla faccia "pulita", è stato freddato dal colpo di pistola sparato da Ciontoli, mentre si trovava a casa sua, come faceva spesso, per stare con la sua ragazza e la famiglia di lei. Sembra che al momento dello sparo si trovasse nella vasca da bagno, da dove fu tirato fuori, rimandando l'arrivo dei soccorsi, prima chiamati poi ricusati, fino a che si decise che la situazione si stesse aggravando, e si ritelefono' all'ambulanza , ma con largo ritardo.

Antonio Ciontoli stava giocando con la pistola

La versione di quest'uomo che, commessa l'assurda leggerezza di sparare un colpo di arma da fuoco, credendo che l'arma fosse scarica, in direzione del fidanzato della figlia, è sempre stata quella di non aver capito la tragedia che si stava svolgendo. Sarebbe bastato che tutta la famiglia, si fosse mossa subito per soccorrere il povero Marco, straziato dal dolore, quello che si presume abbia sofferto dopo il fatto, e che si evince dalla telefonata registrata dal pronto soccorso, dalla quale le sue urla si sentono forti e chiare. Marco si sarebbe potuto salvare.

Le pene severe non sono state applicate

Secondo la mamma del Vannini, le pene severe che i suoi avvocati avevano chiesto per i Ciontoli non sono state accolte.

In Corte d'Assise la pena per Antonio Ciontoli è stata decisa in soli 14 anni di reclusione, e tre anni sono stati comminati per la moglie ed i due figli. Per la fidanzata del figlio di Ciontoli, Viola Giorgini, per la quale erano stati chiesti due anni per omissione di soccorso, l'assoluzione piena. Questa mamma ferita, ha dichiarato che oggi gli hanno ammazzato il figlio per una seconda volta, e che in questo modo, la giustizia ha deluso non solo lei ma tutti, a cui arriverà un messaggio sbagliato, quello che si può uccidere un essere umano, ed essere "protetto" da una legge ingiusta.

Riconsegnerà la scheda elettorale, la signora Marina Conte, mamma di Marco, lei che va al cimitero a trovare il suo ragazzo, a cui queste persone hanno tolto la vita a vent'anni, chiuso in un forno, mentre loro sono liberi, e pagheranno una minima pena per il delitto commesso.