Ancora un agguato, ancora sangue nelle strade di Londra.
Teatro dell'ennesimo attacco Chestnut Avenue, piccola strada a ridosso del Wanstead Flats park, tra i quartieri di Forest Gate e Aldersbrook, nella periferia est della capitale inglese.
La vittima è un diciottenne. La polizia lo ha trovato riverso in una pozza di sangue con diverse ferite da arma da taglio su tutto il corpo.
Un'ora e mezza di agonia prima di esalare l'ultimo respiro.
I soccorritori hanno fatto tutto quello che potevano per salvarlo lì sul posto ma non c'è stato nulla fare, il ragazzo è morto ancora prima di essere portato in ospedale.
Del suo aggressore o dei suoi aggressori non si sa nulla
Scotland Yard brancola nel buio e ha lanciato un appello a tutti i residenti della zona chiedendo a chi avesse visto o sentito qualcosa di riferitelo immediatamente.
Gli inquirenti ammettono di non avere, per il momento, nessun elemento nelle loro mani ma solo ipotesi e supposizioni.
Forse il ragazzo è stato ucciso dopo una lite o, più probabilmente, in seguito a un regolamento di conti tra bande rivali.
In molti la pensano così visto anche quanto sta accadendo a Londra in queste ultime settimane.
Gli scontri tra gang e baby-gang son ormai all'ordine del giorno e in diversi quartieri della città sopratutto quelli periferici dove, e nelle periferie è più facile, si vive una situazione di disagio e ci si fa spazio anche con i coltelli.
Quello della scorsa notte è il terzo accoltellamento avvenuto in città in appena 48 ore. Il diciottenne di Forest Gate è la sessantesima vittima dall'inizio dell'anno: una una ogni tre giorni più di qualsiasi altra capitale europea e non solo.
'Non si tratta solo di episodi di microcriminalità'
Per il sindaco di Londra Sadiq Khan si può parlare di una vera e propria emergenza sociale che riguarda anche e sopratutto i giovanissimi.
Forset Gate, Aldersbrook, Brixton, Colindale e anche Dulwich dove esattamente un anno fa venne aggredito un ragazzo italiano di 31 anni, Sinuhe Pianella.
Gli piantarono un cacciavite nella tempia mentre stava portando a spasso il suo cane nel parco del quartiere in cui viveva.
Ora sta bene e dopo settimane di coma trascorse nel reparto di terapia intensiva del Kings College Hospital di Londra è tornato in Italia a vivere con la sua famiglia a Breda di Piave in provincia di Treviso.
Il suo aggressore è stato preso e condannato a 18 anni di reclusione.