Pistoia: nella città toscana cambiano le regole normative per quanto concerne le insegne commerciali. Più stringenti e rigide, dunque, le norme riguardanti le attività di commercializzazione e gli esercizi di vendita di prodotti nel centro storico cittadino. Da oggi, infatti, le insegne pubblicitarie - così come stabilito dai consiglieri comunali su proposta del primo cittadino, il sindaco Alessandro Tomasi - dovranno essere scritte rigorosamente in lingua italiana e senza recare illuminazioni artificiali. A stabilirlo è stato il nuovo regolamento, approvato oggi dall'assise riunita in consiglio comunale.

La decisione

Divieti ben precisi circa la gestione di attività commerciali di rivendita di generi alimentari come i kebab (carne arrostita di origine turca proveniente dalla macellazione di diversi animali ruminanti) e, in materia di sicurezza, per quanto concerne la distribuzione e commercializzazione di bevande alcoliche e non, vendute in bottiglie in vetro, soprattutto nelle fasce orarie più a rischio, come ad esempio le ore notturne. La decisione è stata presa con l'obiettivo di tutelare e difendere le tipicità locali. L'amministrazione comunale di centro-destra ha, quindi, in pratica vietato l'utilizzo nel centro cittadino l'apertura di internet point, money transfert (centri specializzati nei servizi monetari di trasferimento di valuta e denaro contante), store di vendita di prodotti intimi (sexy shop), negozi di media o grandi catene di distribuzione alimentare come i fast food (ristoranti tipicamente anglosassoni o britannici che vendono cibo economico e di pronta preparazione).

Proibita anche l'installazione di nuove slot machine. Il divieto è valido anche per i luoghi nei quali sono già presenti altre macchine da gioco. Il provvedimento, uno dei primi in Italia, potrebbe essere adottato anche dalle amministrazioni comunale di altri comuni del Bel Paese.

La tendenza all'esterofilia

Negli ultimi anni si è moltiplicata a ritmo impressionante la tendenza ad essere sempre più esterofili.

L'esterofilia rappresenta un'esagerata simpatia e/o preferenza per l'utilizzo di parole in lingua straniera, in sostituzione di lessi o termini che esistano anche nella nostra lingua. All inclusive al posto di tutto compreso, denaro cash invece di contanti, teenager anziché adolescenti: ecco solo alcuni esempi di come l'inglese (ma anche altre lingue) hanno invaso sempre più il nostro parlato.