Voleva avere i capelli biondi, si è ritrovata rasata a zero con ustioni di secondo grado sul cuoio capelluto e un traumatico ricordo che le ronza sempre in testa. Una bruttissima esperienza quella vissuta da una 25enne di Signa, località in provincia di Firenze. Si era rivolta a un parrucchiere cinese per rinnovare il look a costi contenuti e decolorare la chioma in vista di una nuova tinta. Non solo i suoi desideri non sono stati soddisfatti, ma l'hair stylist ha messo a repentaglio la sua salute perché il trattamento a cui è stata sottoposta le ha ustionato la testa.
Il fatto denunciato su Facebook
Il fatto è accaduto il 26 e il 27 marzo scorsi, ma è diventato di pubblico dominio solo dopo che la ragazza ha raccontato la vicenda sulla pagina Facebook "Aiutoavvocato' gestita dal legale fiorentino Guglielmo Mossuto per dare consulenze online su questioni di ambito civile, penale e di lavoro. La ragazza ha raccontato che è andata in un salone di bellezza cinese a Signa per fare una decolorarazione e poi farsi tingere i capelli di biondo, ma il risultato non è stato quello sperato. Prima la chioma era diventata arancione mentre avvertiva un forte prurito. Poi, il giorno successivo, la situazione è peggiorata perché le sono state fatte altre applicazioni in testa con la stessa sostanza per cercare di schiarire maggiormente la tinta.
Oltre al prurito fortissimo sono sopraggiunti dolori lancinanti al cuoio capelluto e le sono iniziate a cadere intere ciocche di capelli. Si può ben immaginare lo spavento di una cliente di un parrucchiere che veda cadere i suoi capelli da un momento all'altro e senta la testa in fiamme. Dal negozio la ragazza ha chiamato un'ambulanza che l'ha prelevata e portata al pronto soccorso dell'ospedale Torregalli di Firenze dove, vista la serietà delle condizioni riscontrate, è stata trasferita al centro grandi ustioni presso l'ospedale di Pisa per medicazioni e accertamenti.
Quando le sono stati tagliati a zero i capelli, sono emerse bruciature e piaghe giudicate guaribili in venti giorni, provocate dal trattamento ustionante subito. Con un post sulla pagina social, la ragazza ha raccontato tutto questo con tanto di foto impressionanti a confermare in che condizioni fosse ridotta la sua testa. Poi, la vittima del caso tra critiche e clamore, ha preferito non esporsi ulteriormente.
Invece all'avvocato Mossuto che le ha dato i primi consigli, ha manifestato lo choc subìto e il bisogno del supporto di uno psicologo.
Pericolo 'giallo'?
La ragazza si è rivolta ai carabinieri della stazione di Signa ai quali ha raccontato l'accaduto e sta valutando se farà causa al parrucchiere. Intanto i militari hanno denunciato a piede libero per lesioni colpose il titolare dell'attività, un 23enne. Giunti nel negozio hanno sequestrato i prodotti chimici usati nel trattamento della decolorazione e poi per la tinta e prelevato campioni. Saranno sottoposti ad esami specifici per accertare la provenienza e cosa contengano. Andare dai parrucchieri cinesi può essere pericoloso. Un conto è una permanente sbagliata, un altro un danno e lesioni provocati da prodotti non a norma contenenti acidi.
Nel 2014, l'allora 19enne Noemi Bellanca è stata ustionata da una tinta fatta da un coiffeur cinese a Massa. Anche lei voleva farsi bionda. Ma le è capitato qualcosa di peggio di una colorazione sbagliata: ha sentito un bruciore fortissimo, ha visto la testa fumare ed era finita prima della ragazza di Signa al centro grandi ustioni di Pisa. Gli acidi le stavano mangiando il cuoio capelluto. La vicenda era stata seguita dai carabinieri del Nas e dalla Procura. Ma come si vede non è rimasto un caso a sé.