E’ accaduto in Francia, una donna attivista vegana ha esultato con un post pubblicato su Facebook per la morte del macellaio ucciso nell’attentato dello scorso 23 marzo. L’uomo è una delle 5 vittime dell’attentatore Redouane Lakdim che ha compiuto l’ennesimo colpo ad opera dell’Isis.

La donna ha deciso di commentare questo tragico evento con un post social, scatenando le polemiche e attirando anche l’attenzione delle autorità.

Al via l’inchiesta

A causa di questo commento poco felice sul principale social media, la procura di Foix, un paesino nel sud della Francia, ha deciso di aprire una vera e propria inchiesta per condannare per “apologia di terrorismo” la donna.

Il post incriminato è stato cancellato poco dopo, ma la discussione era ormai già diffusa tra quelli che potrebbero essere i suoi colleghi o semplici persone con il suo stesso pensiero. La condanna è avvenuta per direttissima, 7 i mesi di prigione con condizionale. L’attivista era ben conosciuta sui social per la sua opera di propaganda vegana e per la produzione di prodotti, in particolare di formaggi, a prova di vegani. Nell’ invettiva la donna ha manifestato ancora una volta gli ideali in cui credeva, affermando che Christian Medves, il macellaio a cui è stata tolta la vita, non era altro che un assassino ucciso da un attentatore e che alla fine era stata ottenuta giustizia. Non c’era pietà nelle sue parole per il macellaio di Trèbes che in un giorno come un altro era a lavoro e faceva solo ciò che era in suo dovere.

Quando lo stile di vita raggiunge l’apice

La Francia, come tanti altri Paesi non è nuova alle proteste dei vegani. A Grenoble, lo scorso 26 febbraio un gruppo di vegani in passamontagna ha infranto i vetri del ristorante “La Boucherie”, noto per i suoi menù a base di carne. La scritta “Vegan Terror” era presente su ogni lato del ristorante.

Una rivolta simile è accaduta anche all’Hotel Brit, poco distante dal precedente locale. Anche in Italia si può assistere a fenomeni simili. A Milano ad esempio, un gruppo di vegani si è rinchiuso all’interno di vaschette per alimenti simulando gli animali che vengono uccisi dalle varie aziende.

Da dove nasce e in cosa consiste questa filosofia?

La parola vegano compare per la prima volta nel novembre del 1994 ad opera di alcuni attivisti animalisti che crearono la Vegan Society britannica. I vegani non mangiano proteine animali, provenienti da carne e pesce. Ciò li renderebbe simili ai vegetariani, ma non è così. Anche i prodotti derivati da animali non vengono mangiati come ad esempio il miele o le uova. Anche i cosmetici o l’abbigliamento fanno parte di questa filosofia, per questo prodotti come lana non sono indossati.

Come ben sappiamo essere vegani è uno stile di vita e una vera e propria ideologia, ognuno può professarlo come ritiene opportuno, ma cosa accade quando un pensiero diventa una forma di violenza o un’offesa verso gli altri?