Ci troviamo di fronte ad un ennesimo caso di "abuso di potere" da parte di una tra le aziende considerate come i colossi del mondo attuale. A finire sotto accusa, questa volta, è il colosso del web acquisito nel 2006 dalla Google Inc per una cifra che si aggira intorno ai 1,65 miliardi di dollari. Youtube, secondo le recenti pubblicazioni, avrebbe infranto una delle leggi più importanti che tutelano l'indennità e l'identità dei minorenni. Stando alle accuse, l'agenzia si sarebbe appropriata illegalmente e senza il consenso da parte dei genitori, dei dati sensibili dei "navigatori" minorenni che da tempo ormai si sono lanciati alla ricerca del mondo del web, addentrandosi sempre più nei meandri di Youtube.
Alcuni di loro utilizzano la piattaforma semplicemente per ricercare e guardare video, magari commentandoli e lasciando qualche "like", altri invece si dilettano nel tentativo di diventare dei veri e propri youtubers (meglio conosciute come "star del web"), grazie alla possibilità di usufruire del servizio anche da minorenni. Una delle clausole di Youtube richiede agli utenti di confermare la propria età, che deve essere superiore ai 13 anni.
20 aziende accusano Youtube. Rischia la chiusura?
"Appropriazione indebita di dati sensibili sui bambini", questa è l'accusa che grava sul colosso del web negli ultimi giorni, dopo che oltre 20 associazioni si sono schierate in difesa del consumatore. La società si sarebbe impossessata dei dati sensibili di migliaia di bambini per inviare loro offerte pubblicitarie atte ad attirarne l'attenzione.
Secondo il Children's Online Privacy Protection Act, ogni società, compresa dunque Youtube, deve richiedere un consenso ai genitori dei bambini e dei minorenni per potere utilizzare i dati raccolti per fini pubblicitari. Una corrente mossa contro la società per poter tutelare l'identità ed i dati dei bambini, ma che poteva tranquillamente essere evitata, o almeno ciò è quello che si crede.
La società avrebbe infatti speso parecchio tempo e risorse per creare una applicazione dedicata ai bambini, la Youtube Kids, proprio per evitare che soggetti di età inferiore ai 13 anni venissero a contatto con un servizio riservato alle persone più grandi e contenenti contenuti e pubblicità mirate. "Cercheremo di migliorare ulteriormente le nostre applicazioni ed il nostro servizio affinché i bambini utilizzino esclusivamente l'applicazione che abbiamo creato appositamente per loro", avrebbe detto un portavoce della società, "Youtube non è adatto ai bambini di età inferiore ai 13 anni". Se riusciranno nella loro impresa, potrebbero non rischiare nulla.