Loredana De Petris è una senatrice eletta tra le fila di Liberi e Uguali (il partito della Boldrini e Grasso) ma che ora è passata al gruppo misto. L'idea della parlamentare è quella che le forze di polizia debbano seguire dei corsi sulla non violenza: il Ministero dovrebbe dunque trovare degli insegnanti e istituire appositi percorsi formativi indirizzati a chi porta la difesa, che siano carabinieri, poliziotti, finanzieri o penitenziari.

La proposta della senatrice

Sabato 23 marzo 2018 la proposta ha preso forma in un disegno di legge dal titolo lungo che invoca all'inclusione della conoscenza nell'addestramento all'uso di risorse non violente, in ambito sia didattico che di formazione e aggiornamento per gli appartenenti alle forze dell'ordine.

Un corso che dovrebbe servire ai poliziotti e carabinieri a ottenere capacità ermeneutiche e operative che favoriscano la giusta percezione e comprensione di modalità relazioni e comunicative nelle situazioni di conflitto, migliorando così i protocolli d'intervento nel principio della responsabilità.

Secondo la senatrice De Petris l'Italia da tempo soffre di "episodi esecrabili" che vedrebbero comportamenti allarmanti delle forze dell'ordine come nei casi di Giuseppe Uva, Federico Aldovrandi, Stefano Cucchi e Carlo Saturno. gravi episodi che, secondo la senatrice, non sarebbero mai avvenuti se le forze di polizia fossero addestrate alla non violenza. Per la De Petris le forze dell'ordine avrebbero abusato in più circostanze dei loro poteri: "Durante manifestazioni o eventi sportivi, fino a veri e propri omicidi".

Certamente in merito ai casi riportati i punti oscuri sono molti e la magistratura farà chiarezza, ma per la De Petris l'addestramento che ricevono al giorno d'oggi le forze di polizia sarebbe sbagliato: tenderebbe a esagerare il pericolo per l'ordine pubblico i carcerati, gli emarginati, i ribelli e gli antagonisti.

Le critiche al disegno di legge

Una delle prime critiche alla proposta arriva proprio da chi, tra i primi, riporta la notizia al pubblico: Giuseppe De Lorenzo, de Il Giornale. Il giornalista, critico nei confronti della proposta, ricorda invece tutti i casi di violenza subiti dalle forze dell'ordine, ad esempio la bomba incendiaria lanciata a Torino durante una manifestazione contro Casapound, un'altra bomba piazzata dagli antagonisti a Firenze che ha mutilato un artificiere e il caso del linciaggio a Piacenza del carabiniere Luca Belvedere, rimasto in terra durante gli scontri.