Aveva appena 49 anni l'uomo che, la scorsa domenica, ha lanciato la figlia di 10 anni da un viadotto dell'autastrada A14 di Francavilla al Mare, in provincia di Chieti, per poi gettarsi nel vuoto e togliersi la vita. Sarebbe rimasto appeso al ponte per circa sette ore e, dopo svariati tentativi di convincerlo a non lanciarsi, per Fausto Filippone non c'è stato più nulla da fare. Il quarantanovenne ha lasciato la presa per gettarsi nel vuoto e raggiungere la propria figlia, la stessa bambina che non aveva avuto scampo e che era stata spinta giù dal ponte proprio dal padre.

Un uomo normale, tranquillo e senza problematiche di origine psicologica, così lo hanno definito i parenti e gli amici che lo conoscevano bene e che, secondo quanto dichiarato, avevano tanta stima di lui. Un uomo che non dava a vedere nulla, che si mostrava forte nonostante la morte della madre e di un caro amico, ma che sembrava covare tutto dentro. Fausto Filippone aveva lasciato da poco la moglie al pronto soccorso, dopo che era precipitata dal balcone della propria abitazione al secondo piano, lasciando false generalità e portando con sé la bambina di appena dieci anni.

Si suicida dopo avere ucciso la figlia. Cos'è successo?

Un uomo come un altro, senza strani pensieri, amato da tutti. Così viene descritto Fausto Filippone, l'imprenditore di 49 anni che ha ucciso la figlia gettandola da un ponte e poi si è suicidato.

Gli inquirenti temono che la moglie sia stata spinta proprio da lui, morendo a causa dell'impatto con il suolo, ma non ci sono ancora prove. Altre persone che hanno assistito alla macabra scena, nella quale l'uomo gettava la propria figlia dal cavalcavia, hanno affermato che la bambina non ha urlato minimamente durante la caduta, lasciando pensare che fosse stata addormentata prima di essere lanciata nel vuoto.

Una morte orribile, quella che Fausto ha deciso di "regalare" alla propria bambina, costretta a lasciare questo mondo per chissà quale motivo. Non sono bastate neanche sette ore a fare desistere l'uomo che, ignorando le parole di chi cercava di aiutarlo, ha lasciato la recinzione per gettarsi da quel ponte. I familiari sono visibilmente scossi dalla faccenda e continuano a non comprendere cosa abbia spinto Fausto ad attuare un piano drastico e tragico come quello.

"Erano una famiglia normalissima: lavoravano entrambi, si erano sposati legalmente e la bambina era la loro figlia legittima", queste le parole dei familiari. L'intero paese si stringe attorno alla famiglia.