"Aveva già deciso tutto, ha detto che la sua vita era stata rovinata ben 15 mesi prima della tragedia per un avvenimento che non ha voluto raccontare ma di cui avrebbe colpa la moglie. Oltre a tale avvenimento ha influito sul suo stato mentale anche la morte della madre avvenuta qualche mese fa". Sono queste le parole a Radio Capital del dottore in psichiatria, Massimo Di Giannantonio, il medico che per oltre 7 ore ha cercato di far desistere Fausto Filippone dal folle gesto di gettarsi dal cavalcavia dove qualche ora prima aveva già buttato la figlia Ludovica di soli 10 anni.
L'uomo, quarantanovenne originario di Francavilla a Mare, in Abruzzo, non ha voluto sentire ragioni e dopo una estenuante trattativa si è comunque lanciato nel vuoto. Morta anche la moglie Marina, caduta dal balcone di un appartamento di Chieti di proprietà del marito: "Fausto era come un muro, non voleva ascoltare niente, voleva solo trovare il coraggio di buttarsi e farla finita. Per lui la consapevolezza di aver ucciso moglie e figlia era un peso troppo grande per potergli consentire di sopravvivere all'accaduto". Prima di morire Filippone ha anche lanciato, dallo stesso cavalcavia, un foglietto con dei nomi, su cui stanno indagando gli inquirenti.
Parla il fratello della moglie di Filippone
L'uomo avrebbe anche accusato la moglie prima di lanciarsi, allo stesso mediatore ha infatti detto che Marina aveva molto da farsi perdonare, cosa che ha creato dei dubbi sulla donna, docente liceale. A tal proposito ha parlato il fratello della vittima: "E' assurdo che si facciano illazioni su mia sorella.
Marina era una moglie, madre e docente irreprensibile e non ha mai avuto storie parallele ma è sempre stata fedele al marito"
La sorella di Filippone: "Non mi hanno fatto parlare"
"Non sono riuscita a parlare con mio fratello pur se era stato lui a volermi li. I militari mi hanno lasciata per oltre cinque ore sopra il cavalcavie senza poter parlare con Fausto.
Mio fratello alla fine si è lanciato e io ho solo potuto assistere impotente a ciò che stava accadendo e ancora oggi non ho una spiegazione per l'accaduto" A raccontare la triste esperienza è Antonella Filippone, sorella del papà assassino, parole confermate anche dallo psichiatra che ha aiutato il mediatore nel far desistere l'uomo dal folle proposito. A Storie italiane su Raiuno, ha infatti raccontato che si è preferito tenere in disparte la sorella in quanto c'era la preoccupazione che Fausto aspettasse solo lei per darle un ultimo saluto prima di lanciarsi.