Un migrante ha conquistato la Francia, a cominciare dal Presidente Macron. Mamoudou Gassama, 22enne del Mali, fino qualche giorno fa era un anonimo immigrato non in regola, costretto a vivere come tanti altri africani da 'sans papier', vale a dire sprovvisto di documenti, cittadinanza e identità. In un termine, da diseredato. Oggi tutto è cambiato: celebrato da giornali e tv, è acclamato come un eroe nazionale sui social e dalla gente, ed è già stato ribattezzato "lo Spiderman del Mali". Il caso gli ha permesso di mettersi in luce di fronte a un'intero Paese: sabato scorso verso le otto di sera stava andando a un bar per vedere la finale di Champions League quando, alzando gli occhi, ha visto un bambino di 4 anni sospeso nel vuoto all'esterno di un balcone di un palazzo alla periferia nord di Parigi: rischiava di morire.
Allora l'uomo ragno africano è entrato in azione.
Nascita di un eroe
Una scena da film. Un bambino di quattro anni sta aggrappato a una ringhiera di un balcone al quarto piano di un palazzo di un quartiere popolare di Parigi. Un inquilino da un balcone accanto cerca di tenerlo, ma la sua azione non è risolutiva. Come e perché il bimbo piccolissimo sia in quelle condizioni, lo accerterà la magistratura che intanto ha fatto arrestare per abbandono di minore il padre che pare lo avesse lasciato solo in casa. Il ragazzo del Mali passa su strada e sollecitato dalle grida dei passanti appena lo scorge si arrampica a mani nude per 4 piani, scalando un balcone alla volta fino ad afferrare per un braccio il bimbo sospeso nel vuoto a un'altezza di oltre 15 metri salvandolo.
Con agilità e forza sorprendenti, tra applausi e acclamazioni della folla in strada, riesce a raggiungere il piccolo in appena 33 secondi. La sua impresa viene filmata da un passante e il video che lo mostra in azione, come se scalare edifici senza protezione fosse il suo lavoro da sempre, emoziona la Francia e diventa immediatamente virale.
Al loro arrivo sul posto, i vigili del fuoco rimangono strabiliati. Subito assalito dalla stampa, Mamoudou racconta con disarmante sincerità tra le lacrime di aver avuto paura. Passato l'effetto dell'adrenalina, nella consapevolezza dell'impresa temeraria compiuta e del rischio corso, gli tremano le gambe, non riesce a stare in piedi e viene fatto accomodare nel salotto di una casa.
Intanto il piccolo sano e salvo, è affidato all'ufficio protezione per i minori.
A tu per tu con il Presidente Macron
Le gambe sono tornate a tremargli stamattina quando, accompagnato dal fratello e dalla fidanzata, è arrivato all'Eliseo per un colloquio con il Presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron. Il Presidente l'ha ricevuto da solo per conoscerlo, congratularsi di persona, consegnargli una medaglia e un diploma che attestano la "riconoscenza della Repubblica francese" per il generoso gesto. Macron ha annunciato che il ragazzo del Mali sarà messo in regola con i documenti, naturalizzato francese e arruolato nel corpo dei vigili del fuoco che sono pronti ad accoglierlo già da domani.
"Non ho pensato a me, ho pensato solo a salvare il bambino e ci sono riuscito", ha riferito al Presidente il novello uomo ragno che in realtà gioca a calcio e fa footing a livello amatoriale. E ha poi raccontato a Macron la sua storia: a settembre il viaggio della disperazione, la fuga dal Mali, Paese che vive sotto la minaccia jihadista, attraverso il Niger, la Libia, lo sbarco in Italia a bordo di un barcone, l'arrivo a Parigi. L'atto di eroismo, per una volta, ha messo d'accordo tutte le forze politiche concordi nel regolarizzarlo per meriti eccezionali.