Si sono vissuti attimi di preoccupazione durante le ultime ore di sabato scorso a Roma. Un automobilista è stato colpito (senza conseguenze gravi per la sua salute) da un "cecchino" lungo Corso Francia angolo Via Bodio. L'uomo era alla guida della sua autovettura in attesa di ripartire dalla sosta momentanea a causa del semaforo rosso. A sparare il colpo che ha leggermente ferito al collo il conducente pare sia stato una persona distante 30-40 metri. Purtroppo, a quanto pare, nella stessa zona non si tratterebbe del primo caso del genere. Le indagini sono attualmente in corso di approfondimento.
Per quanto riguarda l'arma utilizzata, gli investigatori ritengono che si tratti di una pistola giocattolo (ad aria compressa).
Scampato pericolo e molta paura per un automobilista romano colpito al collo
Secondo quanto raccontato dal malcapitato pare che durante la sosta dinanzi al semaforo di Corso Francia angolo Via Bodio, lo stesso abbia percepito un lieve dolore localizzato all'altezza del collo. Tuttavia, non accusando ulteriori dolori, la vittima ha tranquillamente continuato la sua marcia fino a giungere presso la propria abitazione.
La mattina seguente (domenica 12 maggio) l'uomo ha scoperto la presenza di un piccolissimo piombino metallico sul sedile della sua autovettura. Resosi subito conto di quello che era successo la sera precedente, si è immediatamente recato presso il commissariato di zona (Ponte Milvio) per sporgere denuncia sullo strano episodio subito.
Giunto in Commissariato la vittima ha consegnato il referto ritrovato sulla sua auto, denunciando esplicitamente la dinamica dei fatti. Dai primi accertamenti, il piccolo piombino dovrebbe appartenere ad una pistola ad aria compressa. Gli inquirenti hanno stabilito anche il modello del bossolo: si tratterebbe del modello “Diablo” di 4.5 millimetri di calibro e con testa piatta.
In questo caso – così come hanno dichiarato gli uomini della Polizia - la vittima è stata abbastanza fortunata in quanto il mezzo con cui viaggiava non era in movimento ma ferma al semaforo.
Non è il primo caso: sarebbero quattro le denunce su episodi simili in molti quartieri della Capitale
Dalle prime indagini condotte dagli inquirenti si è scoperto addirittura che non si tratterebbe affatto del primo episodio del genere nella medesima zona.
Infatti, secondo quanto dichiarato da chi sta svolgendo le indagini, già altri quattro cittadini nei mesi scorsi avrebbero sporto denuncia per vicende del tutto simili. A tal proposito, c’è chi farebbe risalire ai primi mesi dello scorso anno molte segnalazioni su casi identici e avvenuti in parecchi quartieri della Capitale.
Il caso più grave, molto simile nella dinamica a quello raccontato oggi, si farebbe risalire a marzo del 2017 lungo la Via Radicofani, nel quartiere Fidene di Roma. In quel caso l’autista della linea bus 336 ha rischiato di essere ferito gravemente. Anche in quella occasione furono utilizzati piombini di ferro. Fortunatamente non ci furono feriti solo perché a quell'ora il mezzo pubblico di trasporto era privo di passeggeri e l’uomo scampò il pericolo in quanto si diede alla fuga.
Il timore maggiore delle forze dell’ordine, infine, sarebbe quello di ulteriori episodi che potrebbero portare questa volta quasi certamente a conseguenze ben più gravi di quelli finora raccontati dai malcapitati ed ignari cittadini romani. Fare luce su questa vicenda e sul cecchino diventa fondamentale per l'incolumità di tutti.