Per le mamme e per i ragazzi, ma anche per i 'professionisti': la società produttrice la reclamizza come un oggettino versatile da portare con sé a passeggio, al lavoro, al supermercato, a scuola. Pieghevole, tascabile, leggerissima, si nasconde che è una bellezza la 'Cellphone Pistole' e, se lasciata in vista, sembra uno smartphone. Invece è un'arma da fuoco. L'azienda che l'ha inventata si chiama non a caso 'Ideal Conceal', espressione che sta giustappunto per 'occultamento ideale'. L'arma è stata progettata nel 2016, ma solo adesso verrà messa in commercio negli USA grazie ai finanziamenti trovati e a un potente sponsor: la National Rifle Association, la lobby delle armi che difende chi le produce e chi le possiede.

Mentre la Nrf gongola orgogliosa del prodotto 100% made in Usa, sui social arriva la protesta di attivisti. A quasi tre mesi dalla strage di Parkland in una scuola della Florida ad opera di Nikolas Jacob Cruz, 19enne ex studente della stessa scuola che ha ucciso 17 allievi, in tanti, a cominciare dai sopravvissuti, lanciano l'allarme. L'ultima novità è un'istigazione alle nuove generazioni ad armarsi nel primo Paese al mondo per numero di armi da fuoco pro capite e in una società dove troppo spesso malesseri sociali e inquietudini giovanili si traducono in carneficine.

'L'autodifesa è un diritto'

Il modello verrà ufficialmente presentato venerdì 4 maggio nel corso della riunione annuale della lobby americana, alla presenza di un suo fiero sostenitore: il presidente Donald Trump che ha proposto professori armati nelle scuole per evitare nuove stragi di studenti.

Al costo di 500 dollari l'arma, che pesa 300 grammi, si apre e si chiude con un click, uguale in tutto e per tutto a un cellulare quando è chiusa, sarà disponibile nei negozi di armi. "L'autodifesa è un diritto": con questo slogan che fa il verso al secondo emendamento della Costituzione americana che garantisce il diritto di possedere armi, l'azienda produttrice magnifica il suo ultimo ritrovato perché permetterà a tutti "di non essere delle vittime".

Ma sui social cittadini contrari hanno fatto notare la pericolosità di quest'arma: per le sue dimensioni ridotte e la somiglianza a uno smartphone, potrebbe diventare la pistola degli studenti da portare a scuola in uno zainetto oppure nella tasca dei jeans. Proprio ciò che l'azienda vuole: farla diventare popolare e diffusa tra la popolazione quanto un cellulare.

"Gli smartphone sono ovunque, così farà anche la nostra pistola, che si confonderà facilmente nel quotidiano". Grazie a una campagna di crowdfunding conclusa lo scorso dicembre in cui sono stati raccolti oltre 100mila dollari, l'azienda dispone ora del cash per dare avvio alla produzione.

Proteste e possibili problemi di sicurezza

I comitati no armi hanno inondato i social di proteste. I più fieri oppositori sono proprio i giovanissimi superstiti di Parkland che hanno dato il via al movimento #NeverAgain. Tra i punti contestati, il grave problema di sicurezza che si andrà a prospettare quando l'arma entrerà in commercio. La polizia, come peraltro è già accaduto ad esempio a Chicago, potrebbe aprire il fuoco scambiando un qualsiasi smartphone per un'arma da fuoco.

Se poi ci sarà in circolazione una pistola che imiti un cellulare, basterà magari un gesto sospetto nel corso di un controllo da parte di un fermato che abbia in mano uno smartphone, per invogliare le forze dell'ordine a sparare. Un altro argomento dei comitati anti armi è che con l'arrivo di questo nuovo modello, reperire e portare pistole sarà sempre più facile e il rischio che il Cellphone Pistole diventi d'uso comune da parte dei giovanissimi è molto concreto.