Un traguardo epocale per le donne dell'Arabia Saudita: dal 24 giugno potranno guidare. Il 21 maggio 2018, le autorità saudite avevano arrestato sette persone, tra cui quattro donne, perché si erano battute per il diritto di guida del gentil sesso.
L'accusa era stata quella di aver avuto contatti sospetti con alcune entità straniere, le quali avrebbero corrotto, con del denaro, i manifestanti, in modo da destabilizzare il Regno saudita. Trapelano anche i primi nomi delle donne arrestate, su tutti quelli di Loujain al-Hathoul e Aziza al-Yousef, entrambe impegnate attivamente nella lotta per dare maggiori diritti alle donne.
Battaglie che alla fine sono state ripagate: dal 24 giugno infatti le donne saudite potranno guidare. Un traguardo veramente importantissimo che potrebbe essere l'inizio di un nuovo percorso mirato, in futuro, ad equiparare la posizione della donna a quella dell'uomo in una società in cui la parità dei sessi non è mai stata neanche minimamente presa in considerazione.
La storia del popolo saudita sta vivendo dunque una svolta epocale e, anche questa volta, con le donne giustamente protagoniste di un cambio di rotta che ai giorni nostri non può più tardare.
Com'è fatta la patente saudita
Un semplicissimo tesserino bianco, scritto in arabo, contenente il nome della titolare, il numero della patente e la foto della proprietaria di quell'ambito documento.
Tahani Aldosemani e Esraa Albuti sono le prime due donne che hanno convertito le loro patenti internazionali in una saudita e le hanno orgogliosamente mostrate alle telecamere del Ministero dell’Informazione saudita.
La revoca del divieto di guida per le donne, che entrerà in vigore a giorni, fa parte di una serie di riforme sociali degli ultimi anni, tra le quali: l'autorizzazione di diventare imprenditrici anche senza il consenso dell'uomo di casa (sia esso marito o padre), quella di entrare allo stadio o di fare le investigatrici.
Vogue Arabia ha voluto iniziare a festeggiare l'epocale riforma, attraverso la pubblicazione sulla copertina di giugno, di Hayfa bint Abdullah al Saud, una delle venti figlie del re Abdullah, ormai defunto, comodamente seduta su una macchina decappottabile.
All'interno della rivista è stata inserita anche l'intervista alla donna, sulle riforme sociali iniziate dal principe ereditario Mohammad bin Salman.
La principessa afferma: "Nel nostro Paese ci sono conservatori che temono il cambiamento. Personalmente lo sostengo con entusiasmo".