Letizia Bossetti, sorella gemella di Massimo, il muratore di Mapello condannato all'ergastolo per l'omicidio di Yara Gambirasio, ne è convinta: "Mio fratello, in carcere, ha saputo chi ha ucciso la 13enne di Brembate di Sopra". Lo ha affermato durante un'intervista rilasciata al settimanale Oggi. Yara era scomparsa nel nulla il 26 novembre del 2010 ed era stata ritrovata, senza vita, in un campo, nel febbraio del 2011.
Massimo conosce la verità sull'omicidio di Yara
Letizia, commentando la lettera inviata dal fratello alla trasmissione Quarto Grado ha affermato: "Quando l'ho letta ho subito pensato che Massimo, durante questi anni di carcere, sia venuto a conoscenza della verità sull'omicidio della povera Yara.
Già durante le ultime visite avevo intuito che stava accadendo qualcosa d'importante. Quella lettera, per me, ne è la conferma".
La donna ha poi spiegato: "Dopo la morte di nostra madre, alla quale era legatissimo, mi aspettavo di trovarlo distrutto, in uno stato di prostrazione. Invece, Massimo era strano, inquieto, nervoso, a tratti aggressivo. Sembrava che avesse qualcosa dentro, qualcosa che lo tormentava e lo faceva soffrire. Non escludo che, proprio durante le ultime settimane, abbia scoperto la verità".
Teme per la famiglia
Ma se Massimo Bossetti sa davvero chi ha ucciso la piccola Yara, perché non parla? Secondo Letizia il motivo è molto semplice: "Mio fratello non dice nulla solo perché ha paura.
Non tanto per sé, anche se sa benissimo che in carcere rischia la vita, quanto per la sua famiglia. Comunque - ha proseguito la donna - un messaggio chiaro l'ha mandato. Ora probabilmente attende che qualcuno faccia la prima mossa".
La lettera di Massimo
Massimo Giuseppe Bossetti, condannato all'ergastolo in primo e in secondo grado, è stato arrestato il 16 giugno 2014 e, dal carcere di Bergamo, si è sempre proclamato innocente.
Più volte, in questi anni, ha scritto in alcune lettere la sua (o meglio le sue) verità. Nel corso dell'ultima puntata di Quarto Grado (andata in onda venerdì 22 giugno) Gianluigi Nuzzi ha reso pubblica l'ultima missiva inviata dal muratore di Mapello.
Bossetti ha scritto: "Ogni giorno penso a chi sia - o a chi siano - gli assassini della povera Yara.
Non sento il bisogno di parlargli, perché colui, o coloro, sanno benissimo quale dolore stanno dando continuamente a me ed alla mia famiglia". Massimo è convinto che chi ha ucciso la tredicenne di Brembate sia ancora a piede libero e, in questo momento, stia ridendo di lui e della giustizia italiana. Per questo ha deciso di lanciare un accorato appello: "Se solo hanno un briciolo di rimorso dovrebbero fare una cosa: smetterla di farmi marcire in questo inferno e consegnarsi alle autorità". Poi, disperato, l'uomo ha concluso con un'ammonizione dolorosa e rabbiosa: "Vergognati, vergognatevi“.