Un'insegnante di italiano quarantenne della provincia di Bergamo è finita ai domiciliari per aver intrattenuto con un suo alunno, tredicenne all'epoca dei fatti, una relazione sentimentale e sessuale. Il rapporto, secondo quanto emerso finora dalle indagini, sarebbe stato consenziente, ma non lecito. Per proteggere il minore, oggi quattordicenne, la vicenda è stata trattata con la massima riservatezza e non è stata fatta trapelare nessuna informazione relativa ai nomi dei protagonisti o dei luoghi. La vicenda è stata riportata dal Corriere della Sera.
Storia d'amore proibita
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, la relazione tra la professoressa ed il suo alunno sarebbe iniziata circa un anno fa, sui banchi di Scuola. La donna, madre di due figli e con un matrimonio fallito alle spalle, era solita incontrare il tredicenne nella sua automobile. I due, nonostante la differenza di età veramente importante - 26 anni - sembravano volersi bene davvero. Lo testimonierebbero i numerosi messaggini che si scambiavano.
La segnalazione e l'arresto
Le indagini sono partite in seguito ad una segnalazione giunta in Procura a Bergamo e considerata più che attendibile. Gli inquirenti si sono messi subito al lavoro e hanno cominciato a pedinare la donna ed il suo giovanissimo amante.
Anche i loro telefoni cellulari sono stati messi sotto controllo e nel giro di una settimana, i sospetti, sono stati confermati; si è resa, così, necessaria la disposizione di una misura cautelare nei confronti dell'insegnante.
La polizia giudiziaria, per evitare clamori e per tutelare lo studente minorenne (in questi giorni impegnato con gli esami di terza media) ha deciso di raggiungere la donna, a casa sua, per notificarle gli arresti domiciliari (disposti dal pubblico ministero Davide Palmieri).
La professoressa si è difesa sostenendo di essere innamorata del ragazzo: "ci vogliamo bene, la nostra è stata una vera storia d'amore"
Fino a 10 anni di carcere
Sebbene nel corso delle indagini non siano emerse costrizioni o violenza fisica da parte della professoressa, quanto successo in una scuola media bergamasca resta comunque molto grave; la donna, accusata di atti sessuali su minori, rischia una pena molto pesante: dai 5 ai 10 anni di carcere.
La legge italiana fissa "l'età del consenso" a 14 anni. Il limite sale fino a 16 anni nei casi in cui l'adulto eserciti nei confronti del minore un qualche ascendente (per motivi di educazione, istruzione, cura o vigilanza).