Violazione della proprietà privata. Questo è il verdetto finale della Corte Europea dei diritti umani. La questione riguarda alcuni terreni sequestrati dallo Stato, tra cui rientra anche l'ecomostro di Punta Perotti a Bari, abbattuto nel 2006. La notizia scatenerà sicuramente un ampio dibattito. Già precedentemente la Corte europea si è espressa su casi complessi come quello del piccolo Alfie Evans. La sentenza che giunge da Strasburgo è inappellabile.

Non solo Bari, ma anche Sardegna e Reggio Calabria

La decisione della Corte Europea non riguarda solo il capoluogo pugliese.

Anche altre città e note mete turistiche come Golfo Aranci (Olbia), Testa di Cane e Fiumarella di Pellaro a Reggio Calabria sono state colpite dalla sentenza. In pratica le autorità italiane avrebbero violato l'art. 7 della Convenzione sui diritti dell'uomo.

Tale testo riguarda proprio la proprietà privata. Il verbale specifica che "Nessuno può essere condannato per un'azione od omissione che, al momento in cui è stata commessa, non costituiva reato". Parole chiare quindi, che ribaltano la posizione dell'accusa.

Il complesso di Punta Perotti fu costruito nel 1995 dall'ingegnere Michele Matarrese. Fu successivamente abbattuto poiché deturpava il paesaggio. La costruzione infatti sorgeva fronte mare.

La misura adottata dall'Italia, nei confronti dei presunti abusivi, è sproporzionata per la Corte Europea.

Nei confronti delle quattro società, tutte a responsabilità limitata, non sussistono infatti imputazioni per abusivismo. Perciò non sono condannabili. Anche lo stesso Matarrese è intervenuto sulla vicenda, affermando che già la Corte si era espressa nel 2012 con un'altra sentenza favorevole.

Probabilmente aggiunge lo stesso, qualcuno ora avrà fatto ricorso ed è arrivata la sentenza bis. Anche per il governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano, la decisione è più che giusta.

La replica di Salvini: 'Chiudere certe istituzioni'

Sulla questione non si è fatta attendere la risposta del ministro dell'Interno Matteo Salvini. Per lo stesso "certe istituzioni dovrebbero chiudere".

Il ministro infatti non si spiega come mai la Corte Europea difenda le costruzioni abusive e la cementificazione selvaggia. Proprio per le già citate questioni ambientali Punta Perotti fu successivamente abbattuto. I togati di Strasburgo hanno messo così la parola fine ad una vicenda che durava da anni. Sicuramente i ricorsi non si faranno attendere.