Non ha mai smesso di lottare per conoscere la verità sulla morte di sua figlia. Ma dopo 24 anni di battaglie civili oltre che legali nelle aule giudiziarie e istituzionali nei palazzi della politica, Luciana Alpi se n'è andata ieri sera senza poter sapere perché sia stata uccisa sua figlia Ilaria, brillante giornalista Rai morta a Mogadiscio in un agguato avvenuto il 20 marzo del 1994 in cui perse la vita anche l'operatore Miran Hrovatin. Insieme stavano facendo un'inchiesta che avrebbe scoperchiato scabrose verità. Né Luciana Alpi ha potuto vedere assicurati alla giustizia i veri responsabili del duplice omicidio rimasto impunito.
Se n'è andata ieri sera all'età di 85 anni. A darne l'annuncio è stato il vicedirettore di Rai Uno, Andrea Vianello.
Luciana Alpi, se n'è andata la 'madre coraggio'
Luciana Alpi è spirata in una clinica romana in cui era ricoverata per patologie cardiache di cui soffriva da tempo. "Una combattente piena di dolore, ma anche di forza e dignità", l'ha definita il vicedirettore di Rai Uno, Andrea Vianello, nell'annunciarne su Twitter la scomparsa. Per 24 lunghi anni, prima con il marito Giorgio, morto dieci anni fa, poi da sola, ha sempre combattuto in cerca della verità sul feroce omicidio della figlia Ilaria, giornalista del Tg3 uccisa insieme all'operatore Miran Hrovatin in un agguato avvenuto a Mogadisco per strada.
Il 20 marzo del 1994 furono accerchiati, bloccati e giustiziati con un colpo d'arma da fuoco. Preparavano un'inchiesta giornalistica su traffici internazionali d'armi, rifiuti nucleari e 'mala cooperazione' che avrebbe potuto mettere in difficoltà il nostro governo. Luciana era riuscita a trasformare il suo immenso dolore privato in una battaglia per la giustizia.
Purtroppo non è riuscita ad ottenerla, questa madre coraggio diventata simbolo di tante lotte. "Mio marito se n’è andato senza poter sapere la verità. Me ne andrò anche io senza saperla", aveva amaramente annunciato. Il somalo Hashi Omar Hassan condannato nel 2002 a 26 anni di reclusione per il duplice omicidio, è stato poi assolto nel 2016.
Virtualmente Luciana è diventata la mamma di tutti i figli d'Italia a cui non è stata data giustizia. E' morta con un macigno sul cuore: "La verità sulla morte di Ilaria non la vogliono", aveva detto in un' intervista. Resta più fitto che mai, il mistero dell'omicidio Alpi-Hrovatin, e va ad aggiungersi all'elenco di misteri italiani in un Paese troppo spesso senza colpevoli. Proprio alla madre di Giulio Regeni, Luciana aveva augurato poco tempo fa di non dover lottare 24 anni, come lei, per non arrivare a nessuna conclusione.
L'ultima battaglia di Luciana
Stanca e amareggiata, un anno fa Luciana aveva denunciato "la prova di incapacità data, senza vergogna, per ben ventitré anni dalla Giustizia italiana e dei suoi rappresentanti".
Alla tesi sostenuta dalla procura di Roma di un tentato sequestro finito nel sangue fino a incastrare il somalo poi rivelatosi innocente, Luciana non ha mai creduto. Anzi lei aveva denunciato omissioni, depistaggi e occultamenti. Nelle ultime settimane aveva ripreso la sua eterna battaglia. Perché a breve il Gip di Roma dovrà pronunciarsi su una nuova richiesta di archiviazione del caso avanzata dalla Procura. Luciana temeva che il fascicolo fosse definitivamente chiuso. "So di dover andare in Procura”, diceva, “ma so anche che mi fa male. Capita ogni volta. Hanno mentito e continuano a mentire. Hanno solo bisogno di mettere una pietra su un caso che ancora brucia”. Voleva combattere ancora ma il suo cuore non ha più retto.