Il 3 giugno 2018 migliaia di studenti si sono riuniti presso il ponte di Brooklyn per dare inizio a una marcia di protesta contro le armi. Con loro, in prima linea, le attrici Susan Sarandon e Julianne Moore. L’evento è stato organizzato per mandare un messaggio alle lobby delle armi ma anche per ricordare la strage del 14 febbraio 2018 al liceo di Parkland: Aalayah Eastmond ha testimoniato come sopravvissuta al tragico evento.

La strage di Parkland

Il gruppo studentesco Youth Over Guns ha deciso di istituire una marcia di protesta alla quale hanno preso parte migliaia di studenti e sostenitori.

Julianne Moore e Susan Sarandon, attrici da sempre impegnate su temi a sfondo sociale, si sono schierate dalla parte dei protestanti e unite nella camminata contro le lobby delle armi. All'evento ha preso parte anche Aalayah Eastmond, sopravvissuta alla strage del 14 febbraio del liceo Parkland in Florida.

Il 14 febbraio 2018 lo studente 19enne Nikolas Cruz, già espulso e segnalato dall'istituto Marjory Stoneman Douglas High School di Parkland per problemi comportamentali, ha ucciso a sangue freddo 17 persone. Si è recato presso il suo liceo verso le 14.30 armato di un fucile automatico del tipo AR 15 e ha fatto scattare l'allarme antincendio per far uscire dalle aule studenti e docenti e poter così sparare sulla folla, poi ha cercato di allontanarsi confondendosi fra i ragazzi in fuga.

Nikolas si era già vantato in passato di saper utilizzare con abilità le armi e non aveva nascosto la sua rabbia verso i docenti e in generale il contesto scolastico. Solo negli USA, dall'inizio del 2018 sono state registrate 18 sparatorie con esito mortale.

I numeri delle stragi da armi da fuoco

La giovane sopravvissuta al drammatico evento di San Valentino Aalayah Eastmond, ha tenuto un discorso sull'uso delle armi in America facendosi portavoce della marcia di protesta.

Accanto a lei a sostenerla, le madrine e famose attrici Susan Sarandon e Julianne Moore.

Nella memoria dei ragazzi e dei sostenitori accorsi sul ponte per marciare, alcuni orribili e recenti massacri a mezzo di armi da fuoco: il concerto di Las Vegas a ottobre 2017, la sparatoria del Kentucky, il drammatico caso della scuola elementare Sandy Hook in Connecticut e lo sterminio di 32 persone all'Università di Virginia Tech.

Ma le lobby delle armi si difendono mentre il Presidente Trump evita di intensificare i controlli sulla vendita delle armi da fuoco, limitandosi a porgere le sue condoglianze alle famiglie delle vittime.

Secondo un rapporto reso pubblico dal Congressional Research Service, negli Stati Uniti d'America circolano oltre 360 milioni di armi per una popolazione di circa 320 milioni di persone e il popolo statunitense rappresenta più del 40% di civili armati in tutto il mondo. Se rispetto al 2014 la percentuale di detentori di armi sembra essere sensibilmente diminuita, negli USA continuano a verificarsi sparatorie di massa nella media di una al giorno e continuano ad essere più di 10.000 all'anno le vittime dell'ampia diffusione di armi.