Il comandante della Ong tedesca Lifeline lancia questa mattina un tweet a Salvini, con la speranza di ottenere indicazioni sul porto dove approdare. La nave è in mare da quattro giorni con a bordo più di 230 migranti salvati nella zona Sar di competenza di Malta. 'Venga qui, è il benvenuto', conclude ironicamente 'lanciando una sfida'. Resta in attesa di indicazioni a Pozzallo anche la Alexander Maersk con a bordo 110 persone.

Il tweet del comandante della Ong Lifeline a Salvini

'Caro Matteo Salvini, noi non abbiamo carne a bordo, ma esseri umani.

[...] la invitiamo [...] a convincersi che 'sono' persone che abbiamo salvato dall'annegamento. Venga qui, è il benvenuto'. Questo il testo completo del messaggio tweettato che il comandante della nave Ong Lifeline, Claus-Peter Reisch, ha inviato questa mattina a Matteo Salvini, neo ministro dell'Interno, il quale aveva già risposto duramente con 'la chiusura dei porti', e lasciando senza indicazione alcune alcune le navi con a bordo i migranti.

Al momento, la nave di soccorso tedesca Lifeline ha a bordo 239 migranti dalla giornata del 21 giugno scorso e si trova 'ancora in mezzo al Mediterraneo' in attesa di ottenere direttive sul luogo di approdo. Già precedentemente, il ministro del'Interno era stato invitato personalmente dal comandante dell'Ong a 'fare un viaggio con loro', ricordando che il personale di salvataggio è completamente volontario, dichiarando inoltre di 'vergognarsi' per le parole di Salvini.

Il messaggio di Claus-Peter Reisch era stato inviato direttamente tramite Radio Capital, concluso con un secco 'Se vuole arrestarmi, può venire personalmente a prendermi'.

La risposta di Salvini

Non era mancata la risposta di Salvini, il quale ha dichiarato che 'Certe navi' devono dimenticarsi del nostro Paese, annunciando uno 'stop al business dell'immigrazione clandestina', e concludendo con un duro 'La musica è cambiata [...].

Il messaggio era stato inviato direttamente dal Social Facebook. Intanto la Ong Lifeline continua a ribadire che le quasi 240 persone che si trovano a bordo della nave di soccorso bloccata al largo di Malta sono le stesse persone salvate dalla morte certa in mare; continuando a invitare il ministro a presentarsi personalmente per verificare la veridicità di quelle affermazioni.

La situazione nel Mediterraneo

Difficile la mediazione tra le diverse parti. Il problema non è però da rilevarsi solo nella presenza della Ong Lifeline al largo di Malta. A Pozzallo, in provincia di Ragusa, la nave cargo Alexander Maersk con 110 persone, che per almeno 30 ore sono state in mare su un gommone partendo dalla Libia, tutti salvati dalla stessa Lifeline, attende istruzioni dal Centro di coordinamento soccorsi della guardia costiera del luogo. Il primo cittadino di Pozzallo, Roberto Ammatuna, aveva dichiarato in questi giorni di essere pronto all'accoglienza nel momento in cui avrebbero avuto l'autorizzazione per lo sbarco'.

Intanto la Francia e Spagna propongono l'organizzazione di centri di raccolta ma esclusivamente nei luoghi di sbarco.

Non sono poi mancate le accuse del presidente francese Macron, il quale ha dichiarato che 'L'Italia non vive una emergenza migratoria', sminuendo in questo modo le parole del ministro dell'Interno; il Premier spagnolo la dichiara invece 'egoista e antieuropea'. Si ripete l'odissea dell'Aquarius rimasta bloccata in mare per tre giorni prima di ottenere le indicazioni per l'approdo.