A cosa possa condurre la dipendenza da Videogame, lo dimostra un caso tanto estremo quanto emblematico. Quello di un bambino inglese di 10 anni che trascorreva anche otto ore al giorno incollato a una consolle. Per tutto quel tempo, pur di non interrompere il gioco, resisteva allo stimolo di andare in bagno, finché ha rischiato di morire. A causa di una grave costipazione gli si era deformato l'intestino e i medici hanno dovuto operarlo d'urgenza. A raccontare il caso è stata una pediatra, Jo Begent dell'University College London Hospital. La dottoressa, intervenuta nel corso della conferenza annuale della Nspcc, principale organizzazione no-profit britannica per l'infanzia, ha lanciato l'allarme sulla sempre più precoce manifestazione della dipendenza da gioco digitale.

Gioco pericoloso, bambino operato d'urgenza

Una grave dilatazione del bacino e una costipazione spaventosa. Alla visita presso una clinica pediatrica londinese, un bambino di 10 anni si è presentato in condizioni estreme. Quando l'ha visto arrivare, sulle prime la dottoressa Jo Begent, che ha riferito il caso ai suoi colleghi in un congresso medico, ha temuto che avesse un tumore. Perché l'intestino del piccolo era talmente deformato che una massa impressionante usciva dal bacino e nel camminare zoppicava. Poi, intervistando il paziente e a seguito di analisi approfondite, la pediatra ha scoperto che il bambino giocava ininterrottamente per ore ai videogiochi al punto da non andare al bagno. Preferiva trattenere i naturali impulsi corporei anziché smettere di giocare.

Per questa ragione anche la sua vescica era stata compromessa. E per salvargli la vita è stato operato d'urgenza dopo l'ultimo grave episodio: un'interminabile sessione di gioco, alternando World of Warcraft, Call of Duty e Fifa. Qualcosa come otto ore consecutive senza staccarsi nemmeno un attimo dal joystick pur di raggiungere nuovi record partita dopo partita, infliggendosi in questo modo gravi danni alla Salute.

Il caso limite è di ammonimento per i genitori di tutto il mondo. A cominciare da quelli del bambino in questione che, evidentemente, gli hanno permesso di restare incollato al suo dispositivo come se fosse una cosa normale.

Dipendenza da videogame e malattia mentale

Social media e videogame sempre più spesso rischiano di compromettere l'esistenza di giovanissimi utenti mettendo a rischio la loro salute fisica e mentale.

Il 'gaming disorder', ovvero la dipendenza da videogame, è stato riconosciuto dall'Oms, l'Organizzazione mondiale della Sanità, come una vera e propria malattia mentale al pari di ludopatie legate al gioco d'azzardo o dipendenze da alcol e droga negli adulti. L'Oms l’ha inserito nell’ultimo aggiornamento dell’elenco di tutte le patologie, l’International classification of diseases (Icd), che sarà presentato all’Assemblea mondiale della sanità nel maggio 2019. Il disturbo riguarda secondo l'Oms il 3% dei piccoli giocatori, cifra di per sé già preoccupante. Secondo l'allarme lanciato dalla pediatra inglese, negli ultimi anni è in corso un aumento esponenziale dei casi di 'gaming disorder' tra bambini e adolescenti.

E, se inizialmente i pediatri hanno notato l'insorgere di disturbi legati al sonno, all'alimentazione e all'umore, ora iniziano ad affiorare innanzitutto problemi di salute fisica ben più gravi. Ci sono casi in cui i piccoli giocatori trascurano i pasti per restare incollati ai loro dispositivi, compromettendo la crescita, o altri in cui i disordini alimentari sfociano in una precoce obesità. Un quadro di realtà complesso e allarmante in cui i grandi assenti sembrano essere i genitori.