Tutto è cominciato da una richiesta d’aiuto. Una donna si presenta trafelata alle casse di un supermercato di corso Turati, a Torino spiegando che c’è qualcuno che la sta importunando: “Vi prego, aiutatemi, mi vuole fare del male”. Subito viene chiamata la polizia: una pattuglia delle volanti, giunta sul posto, trova ed arresta il malintenzionato, un cittadino rumeno di 39 anni che si era nascosto dietro un distributore automatico di bevande. Solo a questo punto, quando si sente ormai al sicuro, la vittima rivela alle forze dell’ordine la sua incredibile storia: conosce bene quell’individuo, l'uomo che l’ha tenuta segregata per circa sei mesi in un capannone abbandonato, abusando di lei e costringendola a procurarsi il cibo nei cassonetti dell’immondizia.

Dal palcoscenico alla strada

“A volte la vita va così”. La donna racconta ai poliziotti le sue vicende personali; spiega come sia arrivata a Torino dalla Russia, quando aveva circa 20 anni con la sua compagnia di danza e l’obiettivo di calcare i palcoscenici dei più importanti teatri italiani. Ma in seguito ad una serie di vicissitudini si ritrova, a circa 40 anni, senza un lavoro. Dopo aver perso tutti i risparmi, nel novembre scorso, l’ultima batosta: finisce sulla strada, senza più un tetto e nessuna prospettiva per il futuro. Ed è lì che incontra, qualche settimana dopo, quell’uomo che sembra offrirle una possibilità di ricominciare a vivere dignitosamente: “Mi occuperò io di te" le dice, illudendola di portarla in una casa confortevole.

Invece la trascina in un ex officina abbandonata, un tugurio fatiscente in cui la reclude, impedendole di uscire e di avere qualsiasi rapporto col mondo esterno.

Sei mesi di violenze e abusi

Il racconto della donna è inquietante: il bruto l'ha trasformata per sei mesi nella sua schiava, chiudendola in casa con una catena, facendola vivere al freddo e nello sporco, senza possibilità di ribellarsi.

Quando non cucinava per lui o si rifiutava di avere rapporti intimi, l'uomo arrivava a bastonarla. Così l’ex ballerina non è riuscita a liberarsi dalle grinfie di quello che era diventato il suo padrone, nemmeno quando le ha permesso di uscire, per cercare cibo o vecchie ferraglie nell’immondizia. Qualche settimana fa c’è stato un primo tentativo di fuga, ma l’aguzzino l’ha ritrovata e ricondotta in quella che per lei è stata a tutti gli effetti una prigione.

Adesso che, finalmente, la vittima ha trovato il coraggio di ribellarsi in quel supermercato – approfittando di un momento di distrazione del suo carceriere – il rumeno dovrà rispondere di lesioni, violenza carnale e sequestro di persona.