"Sei solo un bastardo islamico". "Ti brucio vivo". "Ora al potere c'è Salvini: posso anche ammazzarti". Quelli appena elencati sono solo una piccola parte degli insulti, conditi con una buona dose di minacce, rivolti ad un giovane marocchino della provincia di Trento, "colpevole" di aver domandato al suo principale di poter prendere qualche giorno di malattia. La sconcertante risposta è stata documentata dalle registrazioni effettuate dal lavoratore stesso che poi si è rivolto al sindacato della Cgil.

La denuncia della Cgil trentina

Nei giorni scorsi, la Cgil del Trentino ha denunciato un presunto e gravissimo episodio di razzismo ed intimidazione ai danni di un lavoratore di origine marocchina.

In una nota, l'associazione sindacale ha precisato: "Anche in Trentino si è diffuso un clima di razzismo e di odio. Recentemente ne abbiamo avuto la prova: un dipendente straniero ha contattato l'ufficio vertenze Cgil per essere aiutato e tutelato, in quanto uno dei suoi titolari lo avrebbe minacciato di morte ed insultato pesantemente".

La gravissima intimidazione

L'uomo, che non si sentiva molto bene, avrebbe chiesto al suo principale il permesso di assentarsi dal posto di lavoro per qualche giorno. La richiesta, però, avrebbe scatenato nel titolare dell'azienda una reazione furiosa e spropositata. Il marocchino, infatti, è stato aggredito verbalmente in maniera molto pesante.

Il suo "capo", arrabbiato, lo ha appellato in maniera offensiva ed ingiuriosa: "Brutta razza...islamico di m***a.

Se vengo a casa tua ti mangio, ti brucio vivo: stai attento! Se fossi in te, io non uscirei di casa.... Allah di merda, se fosse per me ti darei fuoco". Fuori di sé, il 'boss' ha continuato: "Ti mando CasaPound, così ti rapiscono, ti bruciano vivo, ti mangiano. Brutto Allah di m***a: deve morire tutta la tua razza. Ed anche tu: tanto ora ti posso ammazzare.

Adesso che è andato su Salvini devi stare attento a muoverti, che ti organizziamo le ronde fuori casa". Il lavoratore, che era riuscito a registrare con il suo telefono buona parte della folle conversazione avuta con il suo datore di lavoro, ha subito sporto denuncia alle forze dell'ordine ed ha informato dell'accaduto la Cgil del Trentino.

Nessuno deve aver paura di essere aggredito

L'associazione sindacale ha commentato: "Le parole utilizzate dall'imprenditore sono gravissime e non possono non preoccuparci. Di fronte ad episodi come questi, non si può far finta di nulla. E' per questo che abbiamo deciso di rendere nota la vicenda e di censurare, con forza e pubblicamente, quanto è successo. Il sindacato, infatti, deve tutelare tutti i lavoratori e tutte le lavoratrici e deve contrastare l'avanzamento delle barbarie e dell'odio razziale".

La Cgil del Trentino ha deciso di fornire al lavoratore assistenza legale ed ha annunciato la sua intenzione di costituirsi parte civile in caso di processo. Il marocchino sarà assistito dall’avvocato Giovanni Guarini che lo aiuterà ad ottenere la giusta tutela prevista dalla legge, perché nessuno può avere paura di subire aggressioni xenofobe o fisiche.