È precipitato mentre si trovava sospeso a 1399 metri di quota e non ha avuto scampo. L'incidente mortale è avvenuto ieri sera sui monti Lessini, al confine tra Trento e Verona. La vittima, Matteo Pancaldi, 30 anni, originario di Spilamberto in provincia di Modena, stava praticando lo 'slacklining' uno sport estremo che consiste nel camminare appesi su un filo, in genere di nylon o poliestere, restando in equilibrio mentre si è sospesi su un baratro, per passare da una estremità all'altra del cavo. Il giovane sportivo traversava un valico in questo modo quando ha perso l'equilibrio ed è precipitato: il sistema di sicurezza non ha funzionato.
Morire di sport estremo
L'incidente è avvvenuto ieri poco prima delle 19:00 tra Passo delle Fittanze e Sega di Ale. La vittima era in compagnia di un gruppo di altri sportivi giunti sul posto per dedicarsi alla pratica sportiva estrema. Obiettivo dell'impresa di ieri era di attraversare camminando sulla fettuccia un valico di montagna, per la precisione la 'Forcella' nei pressi del sentiero di Cima Borghetto, stando ad altezze proibitive, quasi 1400 metri, per andare da una partete rocciosa a un'altra. Ed era quello che stava facendo lo slackliner quando nella traversata, sospeso nel vuoto come un funambolo, ha perso l'equilibrio. Per cause ancora in corso di accertamento, il sistema di moschettoni che teneva legate le caviglie alla fettuccia su cui camminava si è sganciato ed è precipitato nel vuoto per circa 200 metri, per poi schiantarsi al suolo senza possibilità di salvezza.
L'eliambulanza ha trasportato in quota facendo più rotazioni, una squadra del Soccorso Alpino composta da 14 persone. Ma all'arrivo sul posto, i soccorritori di Verona e di Ala non hanno potuto fare altro che constatare il decesso dello sportivo. Le fasi del recupero della salma sono state complesse e si sono concluse solo nella notte: i soccorritori hanno dovuto risalire con la barella un canale di 250 metri.
Da chiarire le cause dell'incidente
Ai carabinieri di Trento sono state affidate le indagini per accertare cosa sia potuto accadere, perché il dispositivo di sicurezza non abbia funzionato e se sia possibile accertare eventuali responsabilità. Si dovrà appurare se si sia trattato di un tragico errore commesso dalla vittima o di chi l'ha aiutata ad imbragarsi, oppure se i moschettoni necessari per praticare lo slacklining avessero un difetto di fabbricazione.
In questo caso, dovrebbe essere chiamata a rispondere la ditta che li ha prodotti.
Matteo Pancaldi, praticava questo sport da molti anni e insieme ad altri soci fondatori gestiva lo 'Slackline Bologna Asd', associazione sportiva senza fine di lucro nata nel 2015 per contribuire alla diffusione in Italia della disciplina.
Slacklining, sport estremo in ascesa
Lo slacklining è uno sport che sta conquistando i giovani. Nato negli Stati Uniti negli anni '80 come variante dell'arrampicata sportiva, si sta diffondendo in questi anni anche in Italia conquistando non solo arrampicatori ed alpinisti. Ci sono associazioni che insegnano a praticarlo tra cui quella di Pancaldi. Chi pratica questo sport estremo cammina su fettucce larghe appena 3 centimetri, tese da un capo all'altro del percorso, tra due rocce o agli estremi di un grand canyon, o su strapiombi vertiginosi sia in ambienti di montagna che di mare.
A differenza dell'arte del funambolismo, non prevede l'uso di un bilanciere. Tra gli sport estremi quali il paracadutismo, il bungee jumping, il parkour, lo slacklining si distingue per essere una sfida alle leggi della fisica. Chi lo pratica accarezza il sogno di volare e stare sospeso in cielo. Tra le varianti che la disciplina prevede, c'è anche la possibilità di sostare in tende appese alle funi così da lasciarsi dondolare nel vuoto.