Si chiama Claudio Pinti, ha 36 anni, è originario di Ancona e per vivere fa l'autotrasportatore. L'Italia però lo conosce come l'untore di Ancona, l'uomo che consapevolmente avrebbe infettato più di 200 donne avendo con loro rapporti non protetti sapendo di essere sieropositivo.
L'untore che contagia le donne con rapporti non protetti
Le conosceva in chat, su Facebook, ma anche grazie al lavoro che gli permetteva di viaggiare indisturbato in giro per l'Italia. Aveva anche una compagna, però, ed una moglie (morta di Aids). Claudio Pinti è sieropositivo, eppure ha continuato per anni ad infettare consapevolmente partner ignare di quanto stava per capitare loro.
Impossibile affermare cosa pensasse in quei momenti Pinti. Forse rabbia, un senso di ingiustizia per essere malato, la voglia che altre persone provassero quello che stava provando lui. O forse soltanto un profondo narcisismo patologico che lo spingeva a non considerare la vita degli altri, una totale mancanza di empatia per le sue partner. Starà ad un tribunale decidere in merito, per ora quello che è certo è che Claudio Pinti è stato arrestato con l'accusa di lesioni personali gravissime.
La polizia dirama un numero di telefono a cui le partner dell'untore di Ancona possono rivolgersi
La squadra mobile di Ancona ha diramato un comunicato nel quale si legge che, per motivi di interesse pubblico riguardanti la possibile presenza di altre vittime e per esigenze investigative, è stato attivato un numero di telefono.
Significa che le forze dell'ordine stanno cercando altre potenziali vittime del Pinti, e che invitano tutte le donne che riconoscono nelle foto pubblicate il proprio partner occasionale a chiamare. Il numero in questione è lo 0712288595, attivo sia di mattina che di pomeriggio. Si cercano tutte le informazioni utili da acquisire agli atti dell'inchiesta sull'untore di Ancona, e nello stesso tempo si tenta di dare sostegno a tutte quelle donne che hanno avuto la sfortuna di imbattersi in lui.
Pinti nega di avere l'HIV, l'untore afferma che il virus non esiste
Queste le incredibili parole dell'untore di Ancona riportate dagli organi di stampa. Non è chiaro se si tratti di una tattica difensiva o di una vera e propria convinzione. Sta di fatto che, secondo il quotidiano CronacheAncona.it, l'uomo sarebbe un negazionista, affetto da 11 anni da un virus che secondo lui non esisterebbe. Eppure è vedovo di una donna morta di Aids, e l'intera vicenda giudiziaria avrebbe preso le mosse dalla denuncia della sua ex compagna risultata sieropositiva.