È accaduto nei Paesi Bassi, dove undici bambini sono morti in seguito a complicanze legate all'apparato respiratorio. La sperimentazione fu avviata nel 2015 ed era destinata a protrarsi fino al 2020, coinvolgendo 350 future mamme, ma purtroppo le cose non sono andate come i ricercatori immaginavano. Le madri dei bambini morti avevano assunto del citrato di sildenafil, più comunemente conosciuto come Viagra, durante il periodo della gravidanza. Secondo lo studio, il farmaco, che viene generalmente utilizzato come rimedio per la disfunzione erettile maschile, poteva anche svolgere la funzione di rafforzamento della placenta del feto, se questa in condizioni di grave ritardo dello sviluppo.
La sperimentazione
Il quotidiano inglese The Guardian, indica che la ricerca è stata condotta in dieci ospedali dell'Olanda ed ha coinvolto oltre novanta future mamme che presentavano complicanze alla placenta. La sperimentazione era stata precedentemente provata su delle cavie, ed era partita con lo scopo di sfruttare questo farmaco per aumentare il flusso sanguigno che attraversa la placenta della madre, aiutando e favorendo quindi la crescita del feto. Gli esperimenti sono stati bloccati quando un comitato esterno, il cui compito era quello di supervisionare la ricerca, ha realizzato che molti dei bambini erano nati con problemi all'apparato respiratorio. È possibile che l'aumento della pressione sanguigna, dovuto all'uso del Viagra, abbia avuto come effetto collaterale quello di apportare una quantità troppo grossa di ossigeno nei polmoni dei bambini, danneggiandoli irreversibilmente.
Il progetto di ricerca è stato guidato dall'Amsterdam University Medical Centre, ed ha visto coinvolte 93 future madri. Dei bambini nati, 17 hanno sviluppato problemi alle vie respiratorie, in particolar modo ai polmoni, mentre undici bambini sono morti. Un farmaco placebo è stato invece somministrato a novanta ulteriori madri, di cui solo tre bambini hanno sviluppato problemi alle vie polmonari.
Nessuno dei loro piccoli è morto. Oltre una decina le madri che sono ancora in attesa di sapere se il proprio bambino sia stato colpito da questo tipo di problema, mentre oltre quindici donne in attesa di partorire, hanno spiegato di essere molto preoccupate per la paura che il bambino possa aver sviluppato problemi all'apparato respiratorio.
La dichiarazione del direttore della ricerca, Wessel Ganzevoort
Secondo quando scritto dal quotidiano olandese De Volkskrant, il ginecologo Wessel Ganzevoort, direttore della ricerca, ha espresso il suo dispiacere, dichiarando che 'avevamo intenzione di provare che esiste un metodo efficace per favorire la crescita del bambino, ma ciò che è accaduto è stato esattamente l'opposto. Sono davvero scioccato. Fare del male ai pazienti è l'ultima cosa che vorremmo fare'.