Giunge in giornata la notizia di una bambina di appena 2 anni che ha perso la vita mentre si trovava a bordo di un volo Alitalia. Secondo le dichiarazioni raccolte, l'aereo stava portando la piccola a Roma per ulteriori controlli sul proprio stato di Salute, già abbastanza precario, ma un malore durante il viaggio le ha stroncato la vita. A nulla è servito l'intervento di un'infermiera della Croce Rossa che si trovava a bordo dell'aereo al momento dell'accaduto, così come sono state inutili le manovre di rianimazione da parte dei medici del 118 accorsi a Bari, dove l'aereo ha effettuato un atterraggio di emergenza.

Attimi di paura, sia per il personale di volo che per i passeggeri, ma soprattutto per i genitori della bambina che si trovavano su quell'aereo in sua compagnia. La bambina non è riuscita a sopravvivere a quella crisi cardiaca che l'ha strappata letteralmente alla vita ed all'affetto dei suoi cari.

La bambina soffriva di iperossaluria, inutile l'atterraggio di emergenza

Mentre la bambina, di appena 2 anni, veniva colpita da una crisi cardiaca, l'equipaggio dell'aereo si è mobilitato per effettuare un atterraggio di emergenza, dirottando così il volo verso l'aeroporto di Bari per permettere ai medici del 118 di raggiungere la piccola. Le manovre di rianimazione da parte di una infermiera della Croce Rossa e l'intervento dei medici non sono serviti a nulla, la bambina è deceduta quasi subito a causa di una crisi cardiaca che l'ha sorpresa durante il viaggio.

Secondo quanto dichiarato dai medici e dai genitori stessi, la bambina soffriva di una rara patologia ai reni chiamata iperossaluria e si trovava sul volo Alitalia diretto da Beirut a Roma per permettere ai dottori del Bambin Gesù di effettuare controlli clinici nel tentativo di stabilizzare la situazione. A causa di questa patologia che da tempo gravava sulle sue condizioni di salute, la bambina era costretta a viaggiare indossando una mascherina di ossigeno, soprattutto in aereo dove l'aria può risultare spesso rarefatta a causa dell'alta quota.

Viste le condizioni di salute della vittima, il pm ha ritenuto necessario non intervenire con l'autopsia.

Secondo le ricostruzioni della polizia aeroportuale di Bari, il comandante del volo ha più volte cercato di convincere i genitori ad evitare il trauma del volo alla bambina, ma non ha potuto insistere più del dovuto proprio perché il viaggio era stato autorizzato da una struttura medica.