Il mestiere del dipartimento della Difesa statunitense è sempre quello di ipotizzare possibili guerre, anche virtuali. Del resto l'attuale segretario competente è un vecchio 'falco', veterano di guerra, come James 'Mad Dog' Mattis ed è normale che il suo sguardo si volti in direzione di possibili 'nemici'. Tutto tace sul fronte nordcoreano, nonostante recenti allarmi su una politica di sviluppo nucleare che il regime di Pyongyang non avrebbe ancora abbandonato. L'occhio della Difesa USA, pertanto, si poggia sulla Cina, già in 'guerra' con Washington dal punto di vista commerciale.
Secondo il rapporto annuale del Pentagono relativo agli sviluppi militari di Pechino, "la Cina è sempre più pronta a combattere e vincere" e, pertanto, è stata messa al centro della nuova strategia di difesa nazionale elaborata da Washigton. La relazione del Pentagono è stata presentata al Congresso degli Stati Uniti.
Esercitazioni aeree ed il pericolo delle 'acque contese'
Il punto su cui il dipartimento della Difesa si concentra maggiormente sono le recenti esercitazioni dei bombardieri cinesi. Secondo il Pentagono "esiste la possibilità che si stiano esercitando per attacchi contro gli Stati Uniti ed i Paesi alleati". Altro punto 'rosso' riguarda il Mar Cinese Meridionale, le famose 'acque contese' da numerosi Paesi che si affacciano sullo specchio di mare dove i cinesi hanno occupato la maggior parte degli atolli.
Il parere dei servizi segreti USA è quello che la Cina intenda costruire centrali nucleari galleggianti allo scopo di rifornire di energia tutte le proprie basi militari presenti nella zona, un progetto che, secondo l'intelligence di Washington, potrebbe partire dal 2020.
Lo stesso rapporto, lo scorso anno, fu definito 'irresponsabile' da Pechino
Ad onor del vero, simili scenari erano stati ipotizzati dal Pentagono già l'anno scorso di questi tempi, nel momento in cui in tutto l'estremo oriente si respirava forte tensione a causa della crisi nella penisola coreana. Pechino reagì con sgomento al rapporto USA e lo definì "irresponsabile".
Secondo alcuni analisti internazionali, del resto, sebbene il potenziale bellico cinese sia enorme, è ancora ben lontano dallo sviluppo tecnologico di quello statunitense. In fin dei conti, secondo attendibili stime, la Cina sta investendo sullo sviluppo militare circa 190 miliardi di dollari che potrebbero passare a 240 nei prossimi anni. Cifre irrisorie se paragonate a quelle di Washington che investe nel programma di sviluppo bellico qualcosa come 700 miliardi di dollari.