La tragedia di Genova continua a far parlare di sé in Italia e nel mondo. Una catastrofe immane, per la quale ora di dovranno accertare le cause e trovare i responsabili. Una delle ipotesi ventilate in queste ore, è quella che vede responsabile del crollo uno degli stralli del ponte. Quest'ultimo avrebbe ceduto causando il collasso della struttura. Lo ha spiegato Antonio Brencich, docente presso l'ateneo genovese e membro della Commissione Trasporti e Infrastrutture. Proprio a lui è stato affidato proprio il compito di chiarire le cause del disastro.
L'ipotesi: la rottura di un cavo d'acciaio
Il ponte Morandi era un ponte sospeso. Come tante altre strutture simili, come il più famoso ponte di Brooklyn (era chiamato anche così dai genovesi), la struttura era composta da piloni alti diverse decine se non centinaia di metri, collegati tra loro da stralli in acciaio. Questi servono a tenere sospesa in aria la struttura che, in alcuni punti, poggia su degli appositi piloni in cemento armato. Il viadotto "Morandi" aveva i cavi d'acciaio coperti da una struttura in cemento armato precompresso, una soluzione questa che è stata criticata nel corso degli anni da alcuni esperti del settore. Con il passare del tempo quindi, il cavo si sarebbe arrugginito e conseguentemente avrebbe ceduto.
Lo stesso Brencich informa che ci sarebbero dei video che testimonierebbero proprio la rottura di tale cavo. Fantascientifiche, sempre secondo lo stesso docente, sarebbero le ipotesi che vedrebbero responsabili del disastro un fulmine o la pioggia battente. Tutto va comunque valutato attentamente.
Si continua a scavare
La terza notte dal disastro è appena passata.
Proprio in nottata, è stato tagliato il grande pezzo di cemento che ostruiva il letto del torrente Polcevera. Ora si dovranno togliere in fretta i detriti rimasti in modo che, se dovessero arrivare forti precipitazioni, il torrente possa scorrere tranquillamente senza creare altri grattacapi ai soccorritori. Sono stati tolti dal ponte anche i mezzi rimasti fermi a pochi metri dal baratro, come il camion della Basko, divenuto un simbolo di questa tragedia.
Continuano le ricerche delle persone disperse che, secondo le informazioni che ci giungono dalle agenzie di stampa e dai media nazionali, sarebbero comprese tra la decina e la ventina. Queste ultime si troverebbero alla base del pilone crollato, sull'argine sinistro del torrente, e sotto il blocco del ponte caduto sulla ferrovia, che ha tranciato i cavi della stessa. C'è il serio timore che il bilancio delle vittime possa salire da un momento all'altro.