Il decreto Dignità continua a far discutere e riceve critiche non solo dal mondo della Politica, ma anche dai lavoratori. E proprio uno di quei 8 mila lavoratori, un certo Simone (che, a suo dire, secondo la controversa Relazione tecnica, rischierebbe di perdere il lavoro per via dell'irrigidimento dei contratti a termine) ha postato un tweet che è diventato virale e, nel giro di poche ore, si è trasformato in un vero e proprio caso mediatico (anche perché in seguito l'autore è scomparso da tutti i social).

Il tweet

Trentadue anni, di Torino, Simone, su Twitter si fa chiamare Tony Nelly (pseudonimo che richiama al nome del ministro dei Trasporti) e, mercoledì appreso che a settembre si ritroverà a spasso.

Così si è sfogato sui social: "Buonasera Ministro @luigidimaio - ha esordito - oggi mi hanno confermato che sarò disoccupato". Poi, dove essersi chiesto se, magari Tito Boeri (presidente dell'INPS) avesse ragione a criticare la norma ha concluso, tra l'ironico e lo sconsolato: "Posso comunque aspettare il suo reddito di cittadinanza, no?".

Il cinguettio del giovane "procrastinatore seriale" (così recitava la biografia di Simone) è diventato subito virale e ha ricevuto migliaia di retweet e "cuoricini" di apprezzamento.

Solidarietà social

Il tweet di Tony Nelly ha fatto il pieno di solidarietà e di comprensione. In tantissimi hanno augurato al giovane di trovare al più presto un nuovo lavoro, mentre altri, si sono detti preoccupati in quanto temono di ritrovarsi presto nella sua stessa situazione.

"Credo che mia figlia, a dicembre, seguirà la tua stessa scia" ha scritto, infatti, una certa Loretta.

Se molti utenti, poi, hanno attaccato aspramente il decreto e l'operato dei Cinque stelle (in molti, hanno fatto ironia e hanno parlato di "governo del licenziamento"), c'è anche chi, come Sailor Gender ha cercato d'intavolare un confronto più serio: "Ti hanno fatto capire che il licenziamento era legato al fatto che il Decreto dignità li vincolava ad offrirti un contratto d'assunzione a tempo indeterminato?" ha chiesto.

La risposta, non si è fatta attendere: "La responsabile ha precisato che, in gioco, oltre alla riorganizzazione aziendale, è entrata anche l'incertezza creata dalla nuova norma. E, l'ufficio del personale, ha detto, senza troppi giri di parole: 'i contratti indeterminati ingesserebbe troppo l'azienda' ".

Non sono mancanti, comunque, anche commenti a sostegno del lavoro di Di Maio.

Loris, ad esempio ha spiegato che il decreto non è sbagliato ed ha aggiunto: "La colpa è del suo datore di lavoro, non penso che se ti avesse confermato sarebbe fallito". Anche in questo, la risposta di Tony Nelly è arrivata a stretto giro: "No, ma le aziende non sono enti caritatevoli. E, nelle realtà più grandi, entrano in gioco fattori diversi che vanno ben oltre lo svolgere un buon lavoro. Le norme dovrebbero aiutare, dove possono, non complicare".

Oblio social

La storia è proseguita con un nuovo commento da parte dell'utente, il quale ha scritto: "Non pensavo che questo tweet potesse avere questa risonanza e ringrazio sia chi mi ha sostenuto, che chi mi ha criticato".

Poi, è successa una cosa strana: tutti gli account social legati a Tony Nelly sono stati chiusi al pubblico e di lui si sono perse le tracce su Twitter, Facebook, Instagram ed anche su LinkedIn.