Molestie e abusi sessuali persino in ambiente sottomarino: una lezione di immersione nei magnifici fondali sardi di Pula si è trasformata in un incubo per una 14enne francese in vacanza in Sardegna. L'ultimo caso di violenze sessuali in versione estiva, arriva dalla provincia di Cagliari.
Francesco Carrara, istruttore sub 53enne, titolare di un noto centro immersioni in località Calaverde, è stato arrestato con l'accusa di violenza sessuale ai danni di una 14enne di nazionalità francese che era uscita con lui per un'immersione subacquea. Ad inchiodarlo sarebbero state le immagini registrate da una telecamera subacquea che la ragazzina aveva con sé.
Sardegna, immersione 'molesta'
Sono stati i militari della stazione di Pula, coordinati dalla compagnia di Cagliari, a dare esecuzione all'ordinanza di custodia cautelare nei confronti del sub emessa dal Gip di Cagliari. Le molestie sarebbero accadute lo scorso 31 luglio. La ragazzina è tornata nelll'hotel dove alloggiava con i genitori in stato di shock dopo essere stata con l'istruttore 53enne a fare un'immersione nello specchio d'acqua di Calaverde, sulla costa sud occidentale della Sardegna.
Inizialmente i genitori non riuscivano a capire cosa le potesse essere successo. Sarebbe stata proprio la visione delle immagini della microtelecamera che il papà aveva dato alla figlia minorenne per riprendere pesci, fondali e bellezze del mare, a rivelare il motivo del grave turbamento della ragazzina.
Il sub avrebbe fatto atti osceni e abusato della minorenne durante la lezione d'immersione.
L'uomo ha tentato di giustificarsi con gli inquirenti dicendo che c'è stato un grosso equivoco, ma i militari ritengono di aver rintracciato dalla visione di quelle immagini dei gravi indizi di colpevolezza. Tant'è che l'autorità giudiziaria ha emesso il provvedimento restrittivo e lo ha messo agli arresti domiciliari.
Tra i motivi della custodia cautelare, il pericolo della reiterazione del reato visto che Carrara lavora come istruttore subacqueo.
La notizia ha destato scalpore a Pula dove l'uomo è molto conosciuto sia per la sua attività che per essere il marito di una consigliera comunale che è stata anche candidata sindaco.
Sardegna, violentata da un ambulante venditore di cocco
Sempre a fine luglio a Budoni, spiaggia della Gallura nel nord est della Sardegna si è verificato un altro grave caso di violenza su una donna. Qui è stato arrestato un ambulante 30enne napoletano, venditore di cocco. Ad accusarlo è stata una turista, una 20enne di Arezzo.
Inizialmente i due si sarebbero conosciuti in spiaggia e avrebbero avviato una conoscenza. Dopo una serata trascorsa insieme ad altri amici, lui l'avrebbe convinta a restare da soli per parlare, si sarebbero dunque appartati nell'auto dell'uomo in un parcheggio della località balneare dove si sarebbe consumata la violenza sessuale. Dopo un paio d'ore dal fatto, la ragazza si è presentata dai carabinieri di Budoni a sporgere denuncia.
Il venditore di cocco, trasferito nel carcere di Nuoro, Badu ‘e Carros, ha cercato di sostenere la tesi che il rapporto sessuale è stato consenziente. Il giudice ha però respinto l'istanza di arresti domiciliari che era stata presentata dai legali dell'ambulante.