Il porceddu, il maialino sardo, è uno dei piatti simbolo della tradizione gastronomica della Sardegna. Lo si può trovare praticamente ovunque: nelle sagre, nei ristoranti, negli agriturismi e sulle tavole imbandite a festa dei sardi. Qualcosa, però, ora, potrebbe cambiare. Lo scorso 2 agosto, infatti, è stata approvata dal Consiglio regionale una legge che, all'articolo 4, comma 2 vieta ai privati e alle piccole aziende agricole di detenere capi riproduttori, ovvero i maschi di suino. Ed è già scoppiata la polemica.

La legge regionale

La legge regionale numero 28 del 2/8/2018 intitolata "Disposizioni per la valorizzazione della suinicoltura sarda" è stata approvata dal Consiglio della Regione Sardegna (in aula erano presenti 48 consiglieri e tra questi in 4 si sono astenuti).

La nuova normativa, di fatto, ha stravolto la realtà dell'allevamento così detto «familiare» vietando, in questi allevamenti, la produzione del "porcetto sardo"

In pratica, infatti, si potranno detenere solo quattro scrofe (quattro capi suino da ingrasso), ma nessun maschio riproduttore. Inoltre, tutti i capi allevati non potranno essere movimenti verso altri allevamenti o essere oggetto di attività commerciale, ma dovranno essere destinati all'autoconsumo.

A far discutere non è solo il secondo comma dell'articolo 4, ma anche l'articolo 9 che tratta delle politiche di valorizzazione e miglioramento del patrimonio suinicolo sardo e, in particolare dei soggetti nati dall'incrocio della razza suina sarda con altre razze.

Al comma 4, si è proposto anche la nascita di "Centri F.A." per garantire la "produzione di seme per la fecondazione artificiale" e di "Centri gran parentali" al fine di assicurare la produzione di riproduttori.

La polemica

In molti sostengono che la legge regionale numero 28 del 2/8/2018 sia da rivedere: invece di tutelare il patrimonio agroalimentare della Sardegna, sostiene l'importazione di maialetti allevati all'estero.

Ignazio Artizzu, ex consigliere regionale nonché grande cacciatore, ha sostenuto che si tratta "dell'ultima crociatina promossa da una giunta da cancellare. Non posso credere che ai sardi venga vietato di produrre e allevare maialetti", Poi, sarcastico ha concluso: "In pratica, sarà proibito il consumo di porchetto casereccio e genuino: mangeremo, alla vostra salute, porchetti rumeni".

Tore Piana, presidente del Centro Studi Agricoli, si è scagliato contro la legge spiegando che la nuova normativa deve essere modificata al più presto poiché danneggia e distrugge una tradizione millenaria della Sardegna.