Lo scorso dicembre ad Avezzano, in provincia dell’Aquila, una ragazza italiana di 16 anni è stata attirata con l’inganno in un vicolo e violentata da un nordafricano maggiorenne, mentre altri due facevano da palo. Due sono stati identificati, A. C. di 26 anni e A. M. di 24, mentre il terzo si è reso irreperibile. La vicenda è emersa solamente in questi giorni per il riserbo dovuto alle indagini che, in seguito alla denuncia della giovane, hanno portato all’identificazione dei presunti stupratori. Si tratta di marocchini con documenti regolari che conoscevano da tempo la ragazza e l’hanno attirata in un vicolo buio con l’inganno.

Violentata e minacciata dal branco

Dopo la violenza carnale, la 16enne si è confidata con i propri genitori ed ha sporto denuncia alle autorità competenti, che hanno avviato le indagini nel massimo riserbo. Sono stati individuati tre africani, di cui solamente due si presenteranno a breve davanti al Gip del Tribunale di Avezzano difesi dei propri avvocati, perché il terzo si è reso irreperibile. I tre uomini hanno attirato la ragazza in una strada isolata poco lontano dal centro del paese, l’hanno costretta a spogliarsi e ad avere un rapporto sessuale contro la propria volontà. Dopo lo stupro l’hanno minacciata, intimandole di non raccontare nulla, altrimenti le sarebbe successo qualcosa di brutto.

Lei li ha rassicurati, ma si è confidata in seguito con i genitori e ha deciso di sporgere denuncia.

I tre extracomunitari forse non erano nuovi a imprese del genere

Secondo il Giudice per le indagini preliminari, i tre marocchini avevano pianificato la violenza carnale nei minimi dettagli e molto probabilmente non erano nuovi a reati di questo genere.

La versione degli imputati è completamente differente, uno di loro ha detto di essere amico della minorenne e di aver avuto diversi rapporti sessuali con lei, ma tutta la vicenda verrà ricostruita durante l’incidente probatorio di fronte al GIP di Avezzano e alla presenza di una psicologa. La violenza si sarebbe consumata in un vicolo alla presenza di tutti e tre gli indagati, che a turno controllavano che non arrivasse nessuno.

Saranno gli inquirenti a valutare la situazione, perché la versione della minorenne è del tutto diversa da quella dei presunti stupratori, i quali sostengono che fosse consenziente e li frequentasse già da tempo. Al processo saranno presenti solamente due extracomunitari perché non è stato ancora possibile rintracciare il terzo, irreperibile sin dall’inizio delle indagini.