Continua l'inchiesta sul crollo del ponte Morandi, tragedia accaduta il 14 agosto scorso che ha causato 43 morti e numerosi feriti. I capi d'accusa sono molteplici, tra cui l'omicidio colposo stradale plurimo, disastro colposo e violazione della normativa antinfortunistica. Sono oltre 20 le persone indagate, compresa la Società Autostrade. A non essere contestato, solo l'attentato alla sicurezza dei trasporti.

Le parole del Procuratore Francesco Cozzi

A seguito delle perizie effettuate e le analisi dei tanti dati a disposizione, cartacei e non, Francesco Cozzi, procuratore capo di Genova, ha annunciato la richiesta dell'incidente probatorio.

Le sue intenzioni sono quelle di effettuare maggiori controlli riguardo l'incidente. Cozzi conferma i 20 indagati, oltre alla Società Autostrade, e non esclude la possibilità di altre persone coinvolte. Questa l'ipotesi del procuratore, che a pochi giorni dal crollo del ponte Morandi escludeva qualsiasi indagato. Il PM renderà pubblici i nomi solo dopo che i colpevoli saranno stati informati.

In collegamento da Ischia, il premier rassicura: non ci saranno sconti di pena dopo una tragedia come quella di Genova. Il premier intende tutelare la città di Genova ed i cittadini. Conte vuole sottolineare l'intenzione di andare verso la direzione della nazionalizzazione, al fine di garantire la sicurezza degli automobilisti.

Giovanni Toti, governatore della Liguria, ha fatto richiesta al governo di non revocare la concessione. Secondo Toti, sarebbe giusto rivedere e discutere il sistema in Parlamento. Teme il rallentamento della ricostruzione di Genova, necessaria a risollevare il morale non solo della città stessa, ma anche di tutta la Liguria.

L'estrema complessità del caso

Non è facile ricostruire la tragedia con i pezzi a disposizione della procura. Arduo è stato il compito della Guardia di Finanza, che ha controllato a fondo tutti i progetti degli anni scorsi, cercando di risalire alle prime segnalazioni effettuate sullo stato della struttura. Tredici sono le persone che si sono occupate del progetto di ristrutturazione dal 2015 e tante altre ce ne sono, se si prendono in considerazione interventi precedenti.

Ma i dubbi rimangono e non si ha ancora un'idea precisa di come sia avvenuto il crollo. Una possibile causa, il cedimento strutturale del pilone 9.

Ad oggi, si segnalano alcune installazioni di sensori sui tronconi del ponte, per dare modo agli sfollati di poter rientrare in casa in maniera sicura, almeno per un po' di tempo, e riprendere il necessario dalle abitazioni precedentemente abbandonate.