Nuova allerta alimentare. Cozze vive importate dalla Grecia contaminate dal batterio dell'Escherichia Coli. L'importante segnalazione è stata fatta dal Rasff, ovvero dal sistema di allerta europeo rapido per la sicurezza alimentare. Le informazioni circa questa contaminazione alimentare sono state diffuse lunedì 24 settembre. Non risultano noti i loti interessati, in quanto il prodotto risulterebbe già immesso sul mercato, sia per quanto riguarda la grande distribuzione ma anche nelle pescherie e nei mercati in Italia.
Le raccomandazioni per i consumatori
Come accade sempre in questi casi, il Sistema di Allerta raccomanda ai consumatori di prestare la massima attenzione e soprattutto di non consumare queste cozze provenienti dalla Grecia senza che siano state sottoposte a tutti gli accertamenti necessari da parte delle Asl locali. Stando a quanto evidenziato da Giovanni d'Agata, presidente dello "Sportello dei diritti", il timore è che i mitili contaminati oggetto del richiamo possano essere commercializzati per canali non legali, mettendo quindi a rischio la Salute di consumatori. Difatti soltanto le cozze provviste di etichette al'interno di sacchetti che ne indicano la provenienza possono essere acquistate in tutta sicurezza.
Escherichia Coli: i pericoli per la salute
L'Escherichia Coli è un batterio Gram positivo. E' presente normalmente nella flora intestinale degli esseri umani. Tuttavia sono presenti anche ceppi batterici che possono dare luogo a infezioni. Quelle più frequenti riguardano il tratto gastro-intestinale, il cui sintomo principale è rappresentato dalla diarrea.
Il batterio può interessare anche il tratto urinario, ed essere causa di meningite e sepsi. Alcuni ceppi di questo agente patogeno possono essere ingeriti tramite gli alimenti contaminati. Ad esempio l'acqua e il cibo contaminati nei Paesi in via di sviluppo possono causare una diarrea acquisita del tutto simile alla diarrea del viaggiatore.
I ceppi del'Escherichia Coli che causano tossinfezioni alimentari si definiscono Vtec, in quanto contengono la verocitotossina che è responsabile dei sintomi. I veicoli del'infezione sono rappresentati dall'ingestione di acqua e carne cruda o comunque poco cotta, oppure di latte non pastorizzato. Per evitare il rischio di infezione, frutta e verdura vanno accuratamente lavate prima di essere consumate. La terapia si basa sul controllo dei sintomi e sulla scelta dell'antibiotico che va fatta con grande attenzione perché molti ceppi hanno sviluppato una resistenza all'ampicillina e alle tetracicline.