Era definito il re dei "vitelloni" o il playboy di Rimini Maurizio Zanfanti: una carriera la sua da latin lover partita negli anni 70 arrivata addirittura sulle pagine del giornale tedesco "Bild" che gli dedicò un servizio sulle sue abilità da seduttore. Ma oggi se n'è andato, da mito, e non poteva essere altrimenti. Stroncato da un infarto mentre si trovava in compagnia di una ragazza 23enne dell'Est Europa.
Stando a quanto riportano le prime notizie. "Zanza" - così era chiamato tra gli amici - si trovava nella notte tra martedì e mercoledì in Via Pradella a Rimini dove possiede un terreno agricolo, in compagnia di una ragazza 23 enne dell' Est Europa.
I due si trovavano in auto, appartati molto probabilmente per dedicarsi ad un momento di intimità, quando il 63 enne ha accusato un malore. I soccorsi, allertati dalla stessa ragazza sono intervenuti tempestivamente ma non hanno potuto far altro che accertare la morte per arresto cardiocircolatorio. Il magistrato di turno ha comunque disposto un'ispezione sul corpo trasportandolo all'obitorio cittadino.
La leggenda del Zanzi
La fama di latin lover inizia per Maurizio negli anni 70 quando faceva il "buttadentro" del famoso locale della riviera romagnola "Blow up". Ed è proprio lì che il suo look particolare (capello biondo e lungo, pantaloni in pelle, stivali, e camicia aperta a mostrare il petto villoso) e la sua gentilezza, colpiscono le donne provenienti da tutta Europa in vacanza in Italia.
Donne svedesi, francesi, inglesi, tedesche non hanno resistito al suo fascino e alla fine in una recente intervista lo stesso Zanza ha ammesso di aver conquistato qualcosa come 6 mila donne nella sua lunga carriera durata 35 anni. Una fama che ha varcato anche i confini nazionali, con la rivista tedesca "Bild", che negli anni 80 gli dedicò un articolo, incoronandolo a livello internazionale come sex symbol maschile e popolare.
Da quel momento la leggenda narra che le turiste straniere iniziarono a recarsi in vacanza sulla riviera romagnola soltanto per conoscere il bel Zanza e lui si vantava con i giornali dichiarando di aver fatto più promozione turistica lui per Rimini che 100 agenzie assieme.
"Le donne vengono a Rimini soltanto per un motivo" - diceva in una delle tante interviste, dove sciorinava con precisione, le sue cifre da amatore: una media di 150-170 conquiste a stagione, con un record di un anno dove arrivò a ben 207.
Su chi gli chiedeva il suo segreto lui rispondeva che tutto stava nella gentilezza e cura dei particolari, che le donne amano gli uomini che hanno sempre un attenzione per loro, in ogni momento.