Papa Francesco ha usato parole durissime nei confronti dell'aborto, parole che non colpiscono soltanto il diritto di scelta delle donne, ma chiamano in causa anche la coscienza dei medici che praticano l'interruzione di gravidanza. Il paragone tra chi ricorre all'aborto e chi, per risolvere un problema, affitta un sicario, non può che condurre all'immediata identificazione del sicario con un medico ginecologo. Francesco ha sottolineato, davanti ai fedeli di piazza San Pietro, come il comandamento 'non uccidere' sia valido anche e soprattutto per una vita nascente: non fa alcuna eccezione, per il Papa, l'aborto terapeutico, perchè ogni bambino malato rappresenta comunque un dono.

Silvio Viale difende l'operato dei medici

Silvio Viale, ginecologo, responsabile del servizio Day Hospital dell'ospedale Sant'Anna di Torino, non ci sta a tacere di fronte alle dichiarazioni del Papa e ribatte in maniera molto serena, ma insieme decisa. Dopo aver ricordato che sono più del 99% coloro che, dopo una diagnosi prenatale infausta, scelgono di abortire, Viale afferma di rispettare la loro volontà e di fare il proprio dovere nell'adoperarsi per rendere effettiva la garanzia di un diritto: l'accusa di essere un sicario lo lascia indifferente 'con la serenità del giusto'.

Durissimi con Francesco gli atei razionalisti

Anche l'Uaar (Unione Atei e Agnostici Razionalisti) replica duramente alle parole del Papa, definite 'sconcertanti' dalla portavoce Adele Orioli.

Secondo Orioli, nel corso della storia la Chiesa si è sempre permessa di dire qualunque cosa sul corpo delle donne, dunque in un certo senso le dichiarazioni di Francesco non stupiscono più di tanto, pur essendo 'di inaudita violenza'. Un mondo migliore, prosegue la portavoce dell'Uaar, non si può certo costruire sulla demonizzazione delle scelte altrui, ma soltanto sul rispetto di queste.

Sul tema specifico in questione, le pare giusto ricordare che all'aborto legale vi sono soltanto due alternative: la gravidanza coatta e l'aborto clandestino, causa di morte per un gran numero di donne nel mondo, ancora oggi. L'Uaar, 'al contrario di Bergoglio', esprime totale solidarietà alle donne che hanno scelto di abortire e ai medici che le hanno aiutate, tanto più perchè in Italia, proprio a causa delle posizioni espresse dal Vaticano, il lavoro di questi medici è reso difficile dall'alta percentuale di obiettori.